Il primo settembre il nido di via Guillestre a Torre Pellice aprirà i battenti sotto la nuova gestione della cooperativa Valdocco, nel frattempo, la Giunta comunale ha approvato il nuovo progetto per chiudere i lavori di efficientamento energetico.
La struttura è stata al centro di timori di chiusura per una situazione complicata sul fronte dei conti e i dubbi sono stati dissipati solo in un incontro tra il sindaco Marco Cogno, l’assessore Giovanni Borgarello e i genitori, che si è tenuto lo scorso 19 luglio.
Negli ultimi anni il disavanzo si aggira sui 90 mila euro e questo ha imposto al Comune di rivedere il servizio, riducendo le opzioni di part-time e i posti a disposizione a una ventina. Nel frattempo è stato individuato anche un nuovo gestore, la cooperativa Valdocco di Torino, che se ne occuperà per un anno. Anno che inizierà ancora a Luserna San Giovanni, negli spazi concessi dalla parrocchia, mentre Torre Pellice cercherà di portare a termine i lavori di efficientamento energetico, iniziati nel febbraio 2020, ma fermatisi presto per problemi strutturali, a cui il Comune ha messo una pezza, ma la ditta Cogeas non ha più voluto andare avanti con i lavori e si è aperto un contenzioso in Tribunale, con un consulente incaricato dal giudice di dipanare la matassa entro il 22 settembre.
Torre ha sciolto anche l’accordo con il precedente progettista e il 17 agosto ha approvato il nuovo progetto esecutivo redatto dall’ingegner Andrea Durando di Pinerolo.
“Abbiamo verificato che potevamo andare avanti con l’iter e ora lanceremo la gara per trovare una nuova ditta, poiché non vogliamo perdere il finanziamento di 290 mila euro ottenuto dalla Regione per il finanziamento energetico – precisa Cogno –. La precedente impresa ha svolto solo una piccola parte dei lavori, quindi c’è tanto da fare”.
La spesa complessiva, tra opere di completamento e costo materie prime, è lievitata a 470mila euro, rispetto ai 437mila di prima, e al momento la Regione ha concesso tempo fino al 30 novembre per chiudere i lavori, anche se il Comune ha chiesto un’ulteriore proroga.