Una norma sul voto a distanza che in Italia ancora manca. Da questa esigenza di permettere a tutte e tutti di votare, anche se lontani dal proprio Comune di residenza, è nata la proposta di una legge di iniziativa popolare ‘Voglio Votare Fuorisede’, promossa con una campagna curata da The Good Lobby e coordinata dal cercenaschese Fabio Rotondo, insieme a Will Media e Rete Voto Fuorisede. La raccolta firme a sostegno della legge è stata lanciata lo scorso 2 luglio, puntando ad averne 50mila entro inizio 2026. L’obiettivo è stato raggiunto il 24 ottobre, con due mesi di anticipo.
“Il fatto di essere riusciti a raccogliere quel numero di firme in così poco tempo è indicativo circa la volontà dei cittadini di esercitare il proprio diritto di voto. Terremo aperta la raccolta fino a novembre. Dopodiché depositeremo la proposta in Parlamento – argomenta Rotondo –. Da lì il Senato ha l’obbligo di avviare la discussione entro un mese e concluderla entro tre mesi”.
‘Voglio Votare Fuorisede’ ricalca la legge delega approvata alla Camera nel luglio 2023, e da quel momento ferma in Senato, apportando alcune modifiche: vengono inclusi tutti gli elettori fuorisede, indipendentemente dal motivo per cui si trovano lontano da casa; la normativa si applica a tutti i tipi di elezione e riduce da 18 a 6 mesi il tempo concesso al Governo per attuarla, così da completare l’iter entro la fine della legislatura. Un passaggio finale dopo i risultati ottenuti negli anni.
“Quella del voto fuori sede è una battaglia che riguarda studenti, lavoratrici e persone costrette a spostarsi per motivi di salute. Votare è un nostro diritto e come tale va non solo garantito, ma anche agevolato con ogni mezzo” conclude.













