Potrebbe entrare già in funzione dal prossimo anno e i sindaci del Pinerolese si sollevano contro il sistema ‘Free Flow’. Il nuovo gestore della tangenziale torinese e della Torino-Pinerolo, Itp, vuole introdurre la soluzione di pagamento pedaggi attiva sull’Asti-Cuneo e colpita da numerose critiche.
Il piano di cancellazione dei caselli, tra cui quello di Beinasco, dovrebbe realizzarsi tra fine 2026 e inizio 2027, ma non sarà un liberi tutti. Il ‘Free Flow’ infatti è un sistema di telecamere che monitora la distanza effettivamente percorsa e in base a quella stabilisce il costo del pedaggio. Una soluzione che ha fatto sollevare i sindaci del Pinerolese, che poco fa hanno diffuso una nota stampa: “Da anni si discuteva della soppressione del pedaggio di Beinasco, poiché i costi di realizzazione dell’autostrada risultano ampiamente ammortizzati – contestano –. Oggi, invece, ci troviamo di fronte a un sistema che non solo non abolisce il pedaggio, ma lo estende anche ai tratti brevi e locali, colpendo direttamente lavoratori, studenti e cittadini che quotidianamente si spostano all’interno del territorio pinerolese e che fruiscono di un'infrastruttura già ammortizzata. Il cambiamento porterà certamente, infine, un aumento del traffico su strade alternative”. Oggi infatti chi abita a Piscina, Volvera o None, per esempio, può raggiungere Pinerolo senza costi e viceversa. Con il ‘Free Flow’ dovrà sempre pagare qualcosa e questo fa pensare che molti opteranno per riversarsi su statali e strade secondarie.
Inoltre i possessori di telepass o sistemi simili, pagheranno sul momento, mentre gli altri utenti dovranno usare un’app o farlo tramite un portale internet, con 15 giorni di tempo.
I sindaci hanno chiesto un incontro all’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi che si terrà il 4 novembre e sottolineano come questa soluzione sia penalizzante per un territorio che deve fare i conti con “la situazione penosa della linea ferroviaria Pinerolo-Torino, che continua a registrare ritardi e soppressioni quotidiane anche dopo i tanto pubblicizzati lavori di ammodernamento. Una linea che, nonostante le promesse, resta inaffidabile e insufficiente a garantire un servizio dignitoso ai pendolari”.
Nella loro nota, i primi cittadini chiedono con forza chiarimenti, formulando tre domande precise: a quanto ammontano gli introiti previsti per il nuovo gestore? Quali sono i reali costi di manutenzione che si intendono coprire? Perché sperimentare un sistema del genere proprio sulla Torino-Pinerolo, un’arteria fondamentale per un’area già penalizzata da una linea ferroviaria in crisi?














