All’Istituto di Candiolo - IRCCS è ufficialmente partito il progetto “Matilde”, un programma di ricerca dedicato ai sarcomi dei tessuti molli.
Avviato grazie all’iniziativa di Matilde Dalmasso, studentessa universitaria cuneese di 20 anni che un anno fa ha ricevuto una diagnosi di sarcoma raro, il progetto è attivo presso l’Istituto di Candiolo – IRCCS e si propone di identificare specifici segnali molecolari, con l’obiettivo di individuare i farmaci innovativi più efficaci per ciascun paziente. Un approccio che permetterà di sviluppare cure sempre più personalizzate, anche per le forme di tumore più complesse.
Questo importante progetto è stato avviato grazie ai primi 40.000 euro raccolti in pochi mesi attraverso la mobilitazione di centinaia di persone che hanno scelto di sostenere Matilde e di trasformare la sua esperienza in un impegno concreto per la ricerca. Sono già oltre 500 le donazioni che hanno permesso di raggiungere questa cifra straordinaria, segno di una comunità unita dalla volontà di fare la differenza.
Matilde aveva infatti lanciato una raccolta fondi per questo progetto, sostenuta e condivisa anche dai giornali cuneesi, che avevano condiviso l'appello del papà di Matilde, l'avvocato Davide Dalmasso, ex assessore del Comune di Cuneo e e attuale amministratore delle farmacie comunali. Fondamentale anche il sostegno del Rotary Club di Cuneo 1925.
Lo scorso mercoledì 2 luglio, Matilde ha consegnato ad Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, un assegno simbolico a testimonianza di questo primo, fondamentale traguardo. La raccolta fondi prosegue e continuerà a sostenere lo sviluppo del progetto, per garantire nuove possibilità di cura e di ricerca contro questi tumori rari.
“Ho scoperto che cosa significa davvero la malattia: quella per cui devi fare pace con l’idea che potresti non farcela – racconta Matilde – Ho conosciuto un dolore fisico così intenso da non permettermi di fare nulla. Quel dolore l’ho visto riflesso nel mio volto allo specchio, quando mi sentivo consumata non solo dal tumore, ma anche dalle cure. L’ho letto negli occhi dei miei familiari, consapevoli di non poter cambiare la situazione, e in quelli dei miei amici, il giorno in cui ho detto loro che ero malata”.
“La grandezza umana non ha età né confini. Incontrarla e riconoscerla è una fortuna straordinaria”, dichiara il Dottor Giovanni Grignani, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto di Candiolo – IRCCS e medico che sta seguendo Matilde nel suo percorso di cura.
“Questa speciale iniziativa testimonia come anche nei momenti più difficili possa nascere un impegno straordinario per gli altri. - afferma Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro - Sostenere la ricerca significa offrire nuove speranze e nuove opportunità di cura a tanti pazienti: per questo è fondamentale continuare tutti insieme in questo percorso”.
Oggi la storia di Matilde è un significativo invito a credere nella ricerca come unica strada per costruire nuove possibilità di cura e di vita.