I lavori di efficientamento energetico del nido di Torre Pellice sono ripartiti da pochi giorni. E il sindaco Marco Cogno punta a “riportare i bambini in aula dal prossimo anno scolastico”. Dopo aver sciolto l’accordo con la ditta che si era aggiudicata il primo appalto, Torre si è affidata a un raggruppamento temporaneo di imprese, composto dalla Comat di Torino e la Fratelli Bottano di Villafranca Piemonte, che avrà 120 giorni di tempo per chiudere il cantiere. Alle due aziende andranno rispettivamente 232.639,76 euro e 215.261,21 euro, per un totale di poco meno di 448.000. Dopo questi lavori, la struttura di via Guillestre diventerà una Nzeb, ovvero un edificio con consumo energetico quasi zero.
In coda, però, verranno realizzate anche delle opere strutturali con l’uso di tiranti da applicare al prefabbricato, per una spesa stimata di 100.000 euro.
Se i tempi verranno rispettati, i bambini potranno tornare nel loro nido dopo 3 anni e mezzo. Nel febbraio 2020, infatti, si era aperto il cantiere e il servizio era stato trasferito nei locali concessi dalla parrocchia di Luserna San Giovanni, dove è ancora ospitato.
Nel frattempo il futuro del nido è stato anche in bilico, visto il disavanzo di 90.000 euro: nella scorsa estate, il Comune ha attuato una riorganizzazione e individuato un nuovo gestore, per contenere i costi.
Se sul fronte edilizio la vicenda si è sbloccata, è ancora da definire la questione con la Cogeas, che si era aggiudicata il primo appalto, ma era poi stata allontanata dal Comune, che lamentava un blocco dei lavori. L’impresa ha aperto un contenzioso in Tribunale, che ha anche incaricato un esperto per dipanare la matassa e trovare un’intesa: “Confido che si arrivi a una soluzione in tempi ragionevoli” è ottimista Cogno.