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Economia e lavoro | 15 gennaio 2023, 11:30

Turismo in bicicletta: nel 2022 il Piemonte si alza sui pedali e punta ad andare in fuga (anche per i cambiamenti climatici)

L'ultima estate mostra Torino e Cuneo come le due province più strutturate, mentre 2 visitatori su 10 arrivano dall'estero. Crescono i volumi d'affari per noleggiatori e accompagnatori, "ma ci sono ancora margini di grande crescita"

turisti in bicicletta

Il cicloturismo diventa un elemento sempre più importante in Piemonte

Il Piemonte? Si scopre e si mostra a colpi di pedale. Lo dimostra l'ultima indagine sul cicloturismo realizzata dall'Osservatorio regionale e che racconta un'estate 2022 decisamente sopra le righe. Lo chiamano "outdoor", ma si traduce con turismo all'aria aperta e non si riduce più ai soli amatori, ma ai turisti più normali, addirittura famiglie che scelgono di spostarsi in bicicletta.

Torino e Cuneo sugli scudi, tra accompagnatori e noleggio di bici

I numeri dicono che la maggiore concentrazione riguarda le province di Torino e Cuneo. Qui si trovano itinerari della Val di Susa, con il 21,2% degli addetti, ma soprattutto della via del Sale e delle Langhe (43,55%). Tra i 326 accompagnatori registrati nell'albo regionale, non sono tutti professionisti a tempo pieno: l'87% lo fa come attività secondaria contro un 13% che lo fa a tempo pieno.
Due su tre lavorano in collaborazione con associazioni e con negozi legati al mondo delle biciclette e il 26% aderisce a un consorzio.

Nell'estate del 2022 la tariffa media era di 50 euro a persona e la proposta alla clientela ha cercato di estendere l'offerta tradizionale. La collaborazione tra operatori ed enti di territorio ha portato il 41% dei clienti, mentre il 15% è arrivato col passaparola. Un altro 15% arriva via web e poco meno del 30% via social.

La maggior parte dei turisti sceglie un’esperienza giornaliera (81,7%) da vivere tipicamente in gruppo, oppure con la famiglia o il partner. Normalmente, si prediligono itinerari facili (43,3%) da affrontare con l’e-bike (57,2%), la quale nel 60,3% dei casi viene noleggiata.

I turisti arrivano soprattutto da Lombardia e Liguria, se si escludono i piemontesi. Mentre il 20% sono stranieri e sono arrivati da Germania e Francia, ma non mancano olandesi e scandinavi. I gruppi sono il 40% e sono soprattutto di piccole o medie dimensioni. Itinerari più facili sono anche quelli più richiesti, per adattarsi alle necessità di turisti alle prime armi.

Solo il 16% degli operatori ha parlato di un calo di attività, mentre il restante 84% ha mostrato stabilità (45%, ma in molti casi si tratta di attività appena partite) o crescita, per il 36%.

Una situazione simile a quella degli accompagnatori si mostra per i noleggiatori. Qui, a vincere, sono soprattutto le e-bike (con una tariffa tra i 50 e i 100 euro al giorno). In lieve aumento la fetta dei noleggiatori che hanno notato un calo di volumi (risposta per il 44,1%).

"Siamo una regione fatta per il turismo all'aria aperta"

"Siamo una regione morfologicamente vocata per il turismo all'aria aperta, una forma sempre più richiesta non solo dai piemontesi, ma anche da chi viene a visitarci da fuori regione e da fuori Italia - sottolinea Vittoria Poggio, assessore regionale al Turismo -. Soprattutto dopo la pandemia, i risultati che abbiamo ottenuto sono grandi, grazie anche agli addetti ai lavori e alle strutture ricettive, che hanno saputo adattarsi e reagire molto bene".

"Stiamo chiedendo una legge al Governo per riconoscere in maniera adeguata le figure legate a questo mondo - prosegue Poggio - e possiamo dire di essere stati degli apripista con corsi professionalizzanti. Ma ora serve una normativa nazionale. Abbiamo poi sostenuto con 6 milioni di euro il settore turistico che vuole confrontarsi sempre di più con un mondo sostenibile e legato ai visitatori in bicicletta. Altri 850mila euro sono stati destinati alle strade storiche di montagna, di una bellezza incredibile, per interventi strutturali in diverse province".

"Partiti da zero, stiamo imparando dai più bravi"

"Il movimento cicloturistico vive crescite annuali a doppia cifra e questo, oltre a farci piacere, non deve sfuggirci di mano - spiega Beppe Carlevaris, presidente del cda di Visit Piemonte -: ecco perché è importante fotografare il Piemonte e vedere su quali livelli si muove il territorio, tra chi è più strutturato essendo partito prima, come il Torinese e il Cuneese e chi può ancora crescere. Accompagnatori, officine, ricettività, guide, nutrizionisti al servizio del turista: c'è un intero settore che può dare ancora di più, soprattutto sull'onda della richiesta del mercato estero. E non dimentichiamo i punti di ricarica, visto che il segmento della e-bike sta diventando predominante, così come i collegamenti via treno e tramite i bus".

"Siamo partiti dal nulla - conclude Carlevaris -, ma ci siamo facendo le ossa imparando dai più bravi. E il cicloturismo può essere davvero un elemento di svolta per il Piemonte".

Il cambiamento climatico "libera" le strade in quota

E un effetto si riscontra anche per i cambiamenti climatici: "Dieci mesi all'anno, ormai, sono il margine temporale che le temperature più alte e la carenza di neve che libera strade e sentieri di montagna possono permetterci: non è una questione di cui siamo contenti, ma resta una componente che non possiamo non tenere in considerazione, sperando che la situazione migliori".

Strade bianche e comunicazione: ancora 1,5 milioni a bilancio per il 2023

"Abbiamo cercato di scrivere le nostre linee operative con l'ascolto degli operatori e degli addetti ai lavori del settore del cicloturismo - dice il consigliere regionale Paolo Bongioanni - e dovremo tenere presente alcuni elementi per il bilancio previsionale 2023. Si parla di cicloturismo da 25 anni, anche se era un mondo diverso e non esistevano le tecnologie a pedalata assistita. Intanto 1,5 milioni saranno stanziati tra gli interventi infrastrutturali sulle strade bianche e la comunicazione". "Il 19 a Roma incontrerò la ministra Santanché con un dossier - prosegue - per risolvere alcune discordanze sulla legge oggi in vigore, ma troveremo una soluzione in fretta".

Massimiliano Sciullo

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