/ Salute

Salute | 17 giugno 2022, 13:45

Cumiana: protesta di fronte al Comune per salvare la casa di riposo Famiglia Bianchi [FOTO]

La maggioranza non fa marcia indietro, ma apre a un tavolo per dare un futuro alla struttura

La protesta

La protesta

Si sono ritrovati stamattina di fronte al municipio di Cumiana con bandiere e fischietti per protestare contro la chiusura della casa di riposo Famiglia Bianchi. C’erano sindacati, dipendenti della struttura, esponenti politici e privati cittadini. In piazza hanno portato la voce delle oltre mille firme raccolte tra petizione cartacea e online. Il sindaco Roberto Costelli, in un incontro richiesto dai sindacati ha comunque ribadito che indietro non si torna: la casa di riposo chiuderà il primo luglio, ma si aprirà un confronto per riaprirla in una nuova forma.

Un passo indietro. Il Comune ha approvato la chiusura della casa di riposo Famiglia con una delibera di Consiglio comunale del 27 maggio: il primo luglio scadevano gli appalti per la gestione e c’era un disavanzo di 230 mila euro, con solo 12 ospiti sui 24 posti disponibili. L’aumento dei costi delle bollette avrebbe imposto un aggravio delle spese.

Una situazione, quella dell’occupazione dei posti, che per alcuni non sarebbe un problema: “C’è la casa di riposo Villa Serena, che è una struttura assistenziale alberghiera che ha dovuto rifiutare una decina di persone” sottolinea Lidia Cellario, consigliere comunale di minoranza di Ora Sì. Anche gli esponenti del Cenacolo familiare cumianese si sono dati disponibili a portare persone in struttura. Il sindaco però ribatte: “Non abbiamo ricevuto richieste formali di inserimento”.

In piazza c’erano le lavoratrici preoccupate per il loro futuro, come la cuoca di Cumiana Melinda Rapisarda, 42 anni, separata, con 2 figlie: “Noi l’abbiamo saputo in paese che la struttura chiudeva. La nostra cooperativa (Rosa dei venti, ndr) è stata informata per ultima e ci ha detto che avrebbe voluto continuare con me e la mia collega, ma avremmo dovuto spostarci di Regione, perché non aveva altri appalti in zona”. Lei lavora alla Bianchi dal 2013, la sua collega ha iniziato dieci anni prima.

Per loro il futuro parla di Naspi, così come per le 10 oss che si occupano della gestione per la cooperativa Coesa: “Al momento non abbiamo prospettive concrete di ricollocazione nell’ambito di altri appalti della cooperativa” sottolinea Maria Teresa Adorno, 56 anni, di Cumiana, in servizio da sette e con 3 figli.

“Ogni posto di lavoro perso dalle donne è un posto di lavoro che difficilmente verrà recuperato – incalza la cumianese Gabriella Boeris –. Quel che contestiamo, come cittadini che hanno partecipato alla raccolta firme, è la modalità con cui si è arrivati alla chiusura, senza un confronto e la ricerca di soluzioni alternative”.

La Cgil, per bocca del responsabile del Pinerolese, Andrea Ferrato ha chiesto un incontro al sindaco, che si è tenuto mentre fuori proseguiva la protesta.

“Non torniamo indietro sulla decisione, perché la situazione economica non lo consente. Ma siamo pronti, come ci è stato chiesto, ad aprire un tavolo con sindacati, Ciss e Asl per discutere del futuro – precisa Costelli –. Ovviamente la formula gestionale dovrà cambiare, perché il Comune non può farsene carico”.

Da parte dei sindacati c’è la richiesta di accelerare: “Abbiamo chiesto che parta la prossima settimana una lettera di comunicazione e che l’Amministrazione ci faccia sapere il prima possibile cosa intende fare in quella struttura, perché è essenziale per capire anche se sarà possibile reinserire i lavoratori attuali o meno” conclude Camelia Hincu della Fp Cgil.

Marco Bertello

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium