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Salute | 14 giugno 2022, 17:23

Cumiana: firme e presidio contro la chiusura della casa di riposo Famiglia Bianchi

Il sindaco: “Nulla potrà cambiare questa decisione”

La casa di riposo Famiglia Bianchi

La casa di riposo

Entra nel vivo, con raccolte firme e presidio di fronte al municipio, la battaglia per cercare di salvare la casa di riposo per autosufficienti Famiglia Bianchi. Il Consiglio comunale, lo scorso 27 maggio, ne ha decretato la chiusura dal primo luglio per la situazione economica: su 24 posti solo 12 sono occupati e il deficit al momento è di 230 mila euro.

La decisione ha suscitato delle reazioni: “Per salvarla è nato un comitato che ci vede impegnati assieme a privati cittadini e il gruppo consigliare Ora sì – spiega Paolo Foietta, coordinatore del Pd cumianese –. Abbiamo lanciato una raccolta firme cartacea e una online. Inoltre sosterremo le iniziative dei sindacati”.

La petizione chiede di sospendere la decisione e prorogare l’apertura sino a fine anno, per cercare delle soluzioni, inoltre richiede la convocazione di un’assemblea pubblica per discutere di queste.

L’obiettivo è di non interrompere il servizio partito nel 1898 come ospizio invernale, dopo che Ignazio Bianchi, sindaco nel periodo napoleonico, aveva donato tutto all’ospedale San Giuseppe di Cumiana. Nel 1988 la struttura è stata acquisita dal Comune, che negli anni ha fatto anche investimenti: “Noi siamo convinti che l’Ra possa lavorare in sinergia con l’Rsa presente in paese” aggiunge Foietta.

Venerdì 10 sono state depositate in municipio 876 firme, di cui 600 in forma cartacea e 276 raccolte online. Il prossimo venerdì, invece, saranno i sindacati (Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uil Tucs) a scendere in piazza, di fronte al municipio, dalle 10 alle 12.

“Abbiamo ricevuto la notizia per vie traverse, ma ci aspettavamo di essere contattati prima – spiega Cornelia Hincu della Fp Cgil –. Ci sono 10 persone che perdono il loro posto di lavoro e vanno ricollocate, una parte di loro sono in capo alla cooperativa Coesa, che si occupa della gestione e dell’assistenza, le altre due lavorano per la Rosa dei Venti, che si occupa di ristorazione, e, in questo caso, sarà difficile trovare loro una nuova collocazione perché la soluzione più vicina è Modena”. Diversa la situazione dei tre dipendenti comunali distaccati in struttura: “Stiamo discutendo con l’Amministrazione la loro ricollocazione in altre mansioni dell’ente dopo un percorso di formazione” anticipa Ernesto Colonna, anche lui della Fp Cgil.

Il sindaco Roberto Costelli non sembra preoccupato dalla mobilitazione. “È una scelta di sostenibilità economica inevitabile, non si poteva fare diversamente”.

Marco Bertello

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