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Attualità | 16 ottobre 2020, 14:00

"Ci sono ore e ore di sofferenza nelle notti degli alpeggi", Mauro Deidier è il nuovo presidente del Parco della Alpi Cozie

Nominato lo scorso venerdì, nell’attesa che si insedi il nuovo consiglio direttivo e di un incontro con i sindaci, racconta la sua personale visione del futuro dell’area protetta

"Ci sono ore e ore di sofferenza nelle notti degli alpeggi", Mauro Deidier è il nuovo presidente del Parco della Alpi Cozie

«Evitare l’isolamento dell’area protetta rispetto agli altri enti del territorio e sostenere maggiormente le attività d’alpeggio» questi gli obiettivi di Mauro Deidier, nuovo presidente del Parco delle Alpi Cozie. Nominato venerdì 9 ottobre con decreto del presidente della Giunta regionale, Deidier era già stato presidente per 19 anni del Parco Orsiera Rocciavrè uno degli enti confluiti nel Parco delle Alpi Cozie assieme al Parco naturale dei Laghi di Avigliana, a quello della Val Troncea e del Gran Bosco di Salbertrand. Residente a Villar Perosa ma originario di Fenestrelle, è stato per anni referente della Comunicazione dell’Asl To3.

«Questa è la mia visione personale dell’area protetta ma le prossime mosse saranno decise assieme a tutto l’organo politico dell’ente che è composto anche dal consiglio direttivo e dalla comunità del Parco» rimarca Deidier.

La prima riunione per l’insediamento del nuovo consiglio direttivo è stata fissata al 28 ottobre: «Ora dobbiamo accelerare perché è durata molto la fase di stallo in attesa della nomina, dato che l’ex presidente è decaduto già a gennaio. I tempi stringono: ci sono scadenze burocratiche da rispettare e una situazione da riportare alla normalità». Il nuovo presidente vorrà interpellare anche gli enti locali: «L’ente destina circa 400.000 euro all’anno per le attività programmate sul territorio. È necessario quindi incontrare i sindaci per mettere a punto un programma su indicazione della rete territoriale». Nel frattempo, la prima cosa fatta da Deidier è rinunciare all’indennità di carica: «Sono in pensione e non ho particolari necessità, voglio quindi dare un segnale in questo periodo di crisi destinando ciò che avrei percepito al territorio. Si tratta di 10.000 euro all’anno e chiederò alla Regione che vengano assegnati ad un progetto di sostegno dell’attività d’alpeggio».

Proprio agli alpeggi è rivolta la premura del nuovo presidente: «Recentemente sono stato a Pian dell’Alpe, dopo anni in cui non ero più riuscito ad andarci. Sono rimasto inorridito nel vedere alcuni pascoli abbandonati coperti da rovi. Sarebbe un danno irreparabile se si riducessero ancora greggi e mandrie al pascolo». Deidier pensa ai casi recenti di predazione da parte di lupi: «Ci sono ore e ore di sofferenza nelle notti dei nostri alpeggi. Sofferenze degli animali ma anche degli allevatori che si vedono riconosciute poche briciole a fronte del danno subito».

Non si tratta però di una crociata contro il lupo: «Il suo valore è fondamentale per la biodiversità ma

credo che in questa fase la conservazione degli alpeggi sia prioritaria rispetto alla protezione del lupo che in queste zone non è più a rischio di estinzione». Si tratterebbe quindi di evitare interventi che in nome dalla salvaguardia dell’animale compromettano la fruizione: «Non avrei chiuso alla fruizione turistica l’area a monte di Pequerel per facilitare lo svezzamento dei cuccioli di lupo come invece recentemente ha fatto il Parco». Deidier aggiunge anche la necessità di assistere gli allevatori con l’affiancamento di un perito agrario per agevolarli nelle pratiche burocratiche e nei rapporti con le aziende sanitarie.

Il nuovo presidente ha un’idea anche sulle prospettive di assunzione di personale da tempo auspicate al Parco della Alpi Cozie: «Più che di guardaparco abbiamo bisogno di operai che possano intervenire nella manutenzione del territorio. Chi arriva nelle aree protette deve percepirle come un “giardino” ma attualmente gli altri enti del territorio fanno fatica a trovare le risorse anche solo per pulire i sentieri».

Elisa Rollino

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