Dopo la vittoria contro l’Udinese, è stato brusco il risveglio alla Sardegna Arena. Quattro reti al passivo e riecco tornare i fantasmi di gennaio e febbraio, di tante sconfitte, con la difesa che imbarcava acqua e gol al passivo con impressionante facilità.
Siccome quando inizia a piovere poi alla fine grandina, per il Toro provare a cancellare l’ultima batosta sarà quasi una missione impossibile: stasera la Lazio, sabato il derby con la Juve, nel giro di quattro giorni la formazione di Longo diventa arbitro della lotta scudetto, affrontando le prime due della classifica. Difficile pensare di fare punti, al cospetto di rivali di questo rango, se si ripeteranno gli errori singoli e di squadra, che hanno caratterizzato l’ultima prestazione. Qualche giocatore è apparso alla corda anche dal punto di vista fisico: tre partite in otto giorni, per chi non giocava da tre mesi e mezzo, evidentemente sono stati uno sforzo difficile da assorbire.
Ed allora il tecnico, dopo aver riproposto (con la sola eccezione dell’infortunato Zaza) lo stesso undici per tre gare di fila, si prepara ad un moderato turnover. Partendo dall’innesto nell’undici di partenza dei due giocatori che, entrati nell’ultima mezz’ora della trasferta di Cagliari, avevano guidato la rimonta poi fermatasi di fronte al rigore del 4-2: Verdi e Ansaldi. L’ex napoletano sarà schierato al fianco di Belotti per aggiungere quella fantasia ed imprevedibilità che servono all’attacco granata per non essere solo fisico, la duttilità del jolly argentino invece è quello di cui c’è bisogno per dare il cambio di passo ad un centrocampo che sta pagando l’assenza di geometrie garantite da Baselli, il cui campionato è finito prima ancora di ripartire, complice il brutto infortunio di fine maggio.
Verdi e Ansaldi titolari, insomma, ma non saranno forse le uniche novità. In difesa Longo potrebbe varare una linea a tre con il rilancio del giovane brasiliano Lyanco accanto a Nkoulou e Bremer, mentre a centrocampo potrebbe scoccare l’ora dell’impiego dal primo minuto del serbo Lukic, finora impiegato solo nei minuti finali delle sfide contro Parma, Udinese e Cagliari. Non è un azzardo pensare che contro una Lazio ricca di qualità in mezzo al campo il tecnico pensi di schierare il Toro con il 3-5-2, per opporsi con maggiori armi al reparto più ricco di talento di cui dispone Simone Inzaghi.
Per due anni di fila (2014 e 2015) Longo e Inzaghi jr si sfidarono nella final four del campionato Primavera, con il granata sempre vincente. Ma oggi è un’altra storia. E nella Lazio gioca un certo Ciro Immobile, che quest’anno sta segnando a raffica contro tutti.