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Val Chisone | 01 dicembre 2025, 16:33

L’ex pastificio di Porte verrà ristrutturato per dare al paese il suo Museo della Pietra

La spesa sarà di 820mila euro, in parte finanziati da fondi Fesr. La minoranza solleva perplessità su progetto e costi

L’ex pastificio di Porte verrà ristrutturato per dare al paese il suo Museo della Pietra

Un edificio non più utilizzato dalla metà del 1900, quando era un pastificio. Ora diventerà il nuovo Museo della Pietra del Malanaggio e includerà un salone polivalente aperto alla cittadinanza.

L’amministrazione comunale aveva presentato il progetto con il piano di fattibilità tecnico-economica a ottobre 2024. Il decreto che assegna il contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale è stato firmato a fine luglio per un importo di 414 mila euro, a cui il Comune aggiungerà circa 405mila euro per completare l’opera in via Nazionale 60. La comunicazione ufficiale è avvenuta durante la seduta del Consiglio comunale dello scorso 23 ottobre. Entro luglio 2026 andrà presentato il progetto esecutivo.

“L’edificio in centro paese verrà ristrutturato completamente. Al piano terra verrà creato il museo, dove vorremmo proporre uno spazio interattivo e multimediale Sarà sulla storia della pietra del Malanaggio, importante perché un piccolo pezzo di Porte è in giro sul territorio. Le colonne della Gran Madre di Torino, per esempio, sono state costruite proprio con questa pietra del Malanaggio – riporta il sindaco Simone Gay –. Al primo piano l’idea è di avere un salone polivalente a disposizione di cittadini e associazioni portesi da utilizzare per manifestazioni, attività legate al museo, convegni o feste”.

Dalla minoranza arrivano alcune perplessità sulla gestione del progetto e i costi. “Non siamo contrari a priori a iniziative che possano valorizzare il territorio, nonostante costi alti e tempi lunghi – argomenta Paolo Sales, capogruppo di minoranza –. Tuttavia, una buona parte dei soldi che servono per l’opera usciranno dalle casse del Comune, una cifra non indifferente per un paese come Porte di circa 1.000 abitanti. Solo ora ci si occuperà del progetto esecutivo, ma dal nostro punto di vista una progettualità con costi effettivi andava fatta prima in modo da ponderare bene cosa vuol dire togliere questa cifra dall’avanzo libero di bilancio per mettere a posto un edificio centenario che ora è un rudere. E capire se ne valeva la pena”.

Andranno inoltre tenuti in considerazione i futuri costi di gestione e le utenze. “A chi sarà affidata la gestione della struttura? Come la si renderà autonoma energeticamente? Si è parlato di coibentare e utilizzare pannelli fotovoltaici, ma basterà?”

Gay afferma che gli studi da parte degli ingegneri incaricati sono ancora in corso e si punta a un automantenimento dell’edificio, grazie anche a pannelli fotovoltaici: “Gli ingegneri stanno facendo i loro calcoli che ovviamente avranno un riscontro con la realtà, in base all’uso che intendiamo fare della struttura. L’obiettivo è essere efficienti dal punto di vista energetico, quindi il più indipendenti possibile, con il supporto di pannelli fotovoltaici”.

Per quanto riguarda la gestione, il Museo della Pietra sarà affidato a cooperative o associazioni che manifesteranno interesse nel prendersene cura: “La sala al primo piano, invece, sarà gestita dal Comune e chi avrà necessità potrà prenotarla e affittarla. Nonostante i costi previsti per l’intera opera, questa è un’azione di riqualificazione urbana valida e importante per il paese”, conclude Gay.

Sabina Comba

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