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Attualità | 01 dicembre 2024, 09:00

STORIE DI MONTAGNA/19: da una vecchia persiana nasce il dono della seconda vita

Alessandra Manina di San Giorgio è una ‘ricreatrice’ di oggetti in legno

STORIE DI MONTAGNA/19: da una vecchia persiana nasce il dono della seconda vita

“Ciao io sono Alessandra Manina e sono di San Giorio, un paesino della Val di Susa. Amo questo territorio e non mi trasferirei per niente al mondo”. Ecco come conosco questa donna speciale. Una forte stretta di mano e mi porta subito nel suo mondo. Alla presentazione si è poi aggiunta una frase buffa: “Io faccio cose” ed è così che ho voluto approfondire di più e conoscere tutta la sua incredibile storia.

Alessandra ha sempre avuto la passione per il legno, un materiale che la affascina e con cui ama creare. Tutto questo però è rimasto per lungo tempo un hobby.

“A cinquant’anni ho perso il lavoro e mi sono dovuta reinventare”. Ed è proprio così che nasce una nuova Alessandra. Una donna che inizia a fare quello che davvero le piace, senza puntare solo più alla remunerazione, e cambia totalmente la sua vita.

“Oggi gestisco il mio tempo, ho i miei ritmi e sono riuscita a lasciare tutta la frenesia che un tempo mi divorava e sono felice, un’altra persona”.

Mi racconta fiera questa donna dalle mille risorse.

Ma come ha capito, Alessandra, che tutto questo poteva essere un lavoro?

Un giorno, appena perso il lavoro, ha iniziato a fare i famosi lavoretti che non si fanno mai, perché non si ha mai tempo, come archiviare la posta arretrata. Si accorge subito della necessità di avere un “porta posta”. La sua mente creativa si attiva. Viene attirata da una vecchia persiana dimenticata in garage. Con pazienza, fantasia e creatività inizia a trasformare questo vecchio oggetto in uno necessario e il lavoro le viene molto bene.

Lo appende in casa e, molto soddisfatta, inizia a capire di aver trovato la strada giusta.

“Io raccolgo tutto ciò che è legno vecchio e non solo, oggetti dimenticati che trasformo e a cui regalo una seconda vita”.

Mi viene da pensare che questo nuovo lavoro non sia nato per caso, anche Alessandra si è data una seconda possibilità, anche perché nella vita si è ritrovata a fare moltissimi lavori i più svariati: la macellaia, il falegname, la fotografa, la barista e la rifugista e quando aveva trovato quello giusto la vita l’ha messa alla prova.

Quando Alessandra inizia la sua creazione spesso parte con un’idea iniziale che poi, seguendo il suo istinto e il materiale che ha a disposizione, a volte cambia e prende un’altra strada, proprio come lei ha fatto spesso nella sua vita.

Le menti creative faticano a rimanere ferme in un posto, spesso hanno bisogno di molti stimoli ed è così che, a casa di questa donna speciale, non mancano gli oggetti antichi a cui lei trova spazio. Ormai tutti sanno di questo suo lavoro e così se qualcuno decide di svuotare il solaio o la cantina o semplicemente di liberarsi di oggetti chiama Ale che sceglie gli oggetti giusti da trasformare.

“Ti sembra strano ma il legno mi parla, gli oggetti giusti mi arrivano tra le mani e si trasformano. Sono loro a dirmi cosa possono diventare e se la mia idea iniziale stride con la conformazione del pezzo cambio i programmi e realizzo un’altra cosa”. Queste solo le parole di chi ha un’arte che padroneggia realizzando manufatti unici.

Alessandra ha realizzato più di 500 pezzi. Ognuno ha un suo nome, una data di realizzazione e una foto. In alcuni casi ci sono le foto dell’oggetto a casa di chi lo ha acquistato. Tutto ciò che esce dalle sue mani creative ha un suo perché e, soprattutto, ha una parte del suo cuore del suo trascorso. Ogni singola creazione ha una luce che è quella di questa donna che, reinventandosi per necessità, ha liberato la parte creativa e meravigliosa che per troppo tempo aveva tenuto nascosta.

Dove puoi trovare gli oggetti di Alessandra?

È spesso presente ai mercatini della Valle Susa e, in alcuni periodi dell’anno, i suoi lavori si trovano esposti nelle vetrine di Bussoleno. Ma se qualcuno vuole ammirare i suoi lavori e contattarla li trova su questo sito Internet.

Il nome del suo progetto si chiama ricreAzione, ed è nato quando gestiva un bar all’interno di una scuola. Allo scoccare del campanello c’erano pochi minuti di delirio in cui tutti gli studenti volevano acquistare la merenda. Quando poi, arrivava a casa e respirava la quiete del suo piccolo nido, ha capito che, a differenza degli studenti che trovavano felicità in quei momenti di intervallo, per lei la vera ricreazione era a casa.

Un termine che sintetizza anche il suo reinventarsi per trovare una nuova strada e per ridare vita ad oggetti da buttare.

Alessandra non realizza pezzi su ordinazione, ma solo pezzi unici che uno può acquistare così come sono. Chi compra uno dei suoi oggetti deve raccogliere l’invito di custodirlo con cura perché, tra i materiali che lo compongono, ci sono pezzi di storia.

Un esempio?

Un porta bottiglie realizzato con un pezzo di obice trovato nei boschi, una vecchia ascia e decorato con delle lettere manoscritte di un figlio che scrive dal fronte ai genitori durante la prima guerra mondiale. Questo oggetto si chiama ‘vite spezzate’ e io non ho potuto evitare di prenderlo.

Spesso sono le storie degli altri a darci la forza di affrontare i problemi della nostra vita. Alessandra è l’esempio di una persona che non ha mollato, che ha affrontato la perdita del lavoro cercando una nuova strada e che oggi, non sarà ricca, ma sicuramente è felice e realizzata.

 

Cinzia Dutto, scrittrice cuneese, ama definirsi una cacciatrice di storie, racconta di storie persone speciali, scelte differenti, montagna e buon vivere.

Gira la provincia alla ricerca di vite uniche e particolari.

Cinzia ha un profilo Instagram e un sito Internet dove puoi trovare il riferimento a tutte le sue pubblicazioni.

Cinzia Dutto

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