Un mentore per chi nel Pinerolese si occupa di salute e benessere sociale, un uomo capace di anticipare i tempi. Così viene ricordato Renato Galetto, assistente sociale pinerolese morto sabato 1° novembre a 75 anni. Insegnante di biodanza si è occupato per molto tempo di dipendenze ed è uno dei fondatori dell’associazione Ama (Auto mutuo aiuto) e del Centro di ascolto del disagio maschile.
La carriera nella sanità
Galetto divenne assistente sociale all’inizio degli anni settanta e nel decennio successivo si laureò in pedagogia. Dopo essersi specializzato in algologia, lavorò all’Opera nazionale orfani dei sanitari italiani di Torino, per poi vincere il concorso per l’Azienda sanitaria locale di Pinerolo e occuparsi quindi di dipendenze patologiche. Del settore delle dipendenze si è occupato fino al pensionamento, avvenuto nel 2008.
Un formatore e un precursore
“Renato aveva fatto anche la scuola per diventare servitore nei club degli alcolisti in trattamento e aveva frequentato i servizi sociali trentini, dove la rete di auto mutuo aiuto era già molto ampia e sviluppata. Così decise di portare anche qui la metodologia del mutuo aiuto” racconta Bruna Taricco, collega facilitatrice dei gruppi Ama che ora si riuniscono in via Lequio.
Era il 2001, quando venne fondata Ama, associazione che ancora oggi è un punto di riferimento non solo per Pinerolo, ma anche per il resto del Torinese: “Allora lui seppe esprimere una visione che anticipò la nascita di diversi gruppi”.
All’inizio i gruppi di auto mutuo aiuto all’interno dell’associazione Ama erano due: uno per i famigliari di persone non autosufficienti e uno per famigliari di persone affette da Alzheimer: “Poi nacque il gruppo dedicato all’obesità e cominciammo ad occuparci della formazione di nuovi facilitatori su diverse tematiche” ricorda Taricco.
Fino a febbraio 2025 Galetto è stato facilitatore del gruppo ‘Liberi dal fumo’ e ha continuato a coltivare il desiderio di far ripartire il gruppo dedicato agli adolescenti: “Era già malato quando, ad agosto, ha deciso di comprarsi i libri per iniziare ad occuparsi dell’argomento. Renato per molti di noi è stato un mentore, un gran formatore perché studiava lui stesso in continuazione. In questo modo conciliava il tocco pragmatico con quello teorico” aggiunge Taricco.
Galetto si occupò di formazione non solo nell’associazione. Insegnò sociologia alle scuole per infermieri professionali di Saluzzo e Pinerolo e in corsi per la riqualificazione di educatori professionali e operatori di comunità. Fu docente di politiche sociali, invece, alla scuola di formazione per educatori professionali di Torino.
Gli uomini maltrattanti
Ama non è l’unica associazione che ha potuto contare sulle sue competenze. Poco dopo la sua fondazione, Galetto cominciò ad elaborare l’idea che per fronteggiare il fenomeno della violenza sulle donne fosse importante non solo prevenire ma anche prendersi cura degli uomini maltrattanti in modo da aiutarli a non compiere più gli stessi atti. E per farlo contattò il suo ex ‘compagno’ di seminario, Beppe Pavan di ‘Uomini in cammino’: “Era il 2014 e negli anni precedenti, riflettendo sul tema della violenza, ero arrivato proprio alla stessa conclusione di Renato, seppure non ci fossimo mai confrontati prima sull’argomento”. Assieme a una donna vittima di violenze, i due si attivarono quindi per creare un servizio di ascolto per gli uomini maltrattanti: “Nacque l’associazione ‘Liberi dalla violenza’, di cui fu il primo presidente e, dopo un percorso di formazione dei volontari, nel 2017 fondammo il centro di ascolto di via Bignone” racconta Pavan. Per occuparsi di ‘Liberi dalla violenza’, Galetto lasciò la presidenza di Ama senza però abbandonarla del tutto, tanto che era ancora uno dei membri del direttivo.









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