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Attualità | 02 novembre 2025, 12:01

Dopo 30 anni l’Unitre di Villafranca Piemonte guarda all’Europa

Dai fondatori del 1995 all’evoluzione dei corsi, passando per la presidenza onoraria e i nuovi progetti: come si è evoluta l’associazione

La festa dei 30 anni di giugno

La festa dei 30 anni di giugno

L’Unitre di Villafranca Piemonte festeggia trent’anni di attività culturale e sociale. La sua storia inizia nel 1995 all’interno del Consiglio di Biblioteca del paese, con il sostegno dell’Amministrazione comunale e di un gruppo di cittadini. Nei primi cinque anni la risposta del territorio fu positiva “nei primissimi anni anche oltre i 200 tesserati – riepiloga il presidente Enrico Grande –, negli anni i numeri si sono stabilizzati tra i 130 e i 150 iscritti. La pandemia ha purtroppo ridotto drasticamente la partecipazione, scendendo a circa 70 soci. Dal 2022, con il nuovo direttivo, abbiamo avviato una ripartenza”.

L’autonomia

L’Unitre di Villafranca divenne una realtà autonoma nel 2000, sancendo l’inizio di un nuovo percorso. Non a caso, il 2025 segna un duplice anniversario: i trent’anni dalla fondazione e i venticinque dalla nascita della sede indipendente.

I soci fondatori del 1995 furono Bartolomeo Acerbi, Francesco Airaudo, Mauro Bonino, Marco Filippa, Paolo Groppo, Valentino Rosso e Maurilio Vignolo, alcuni dei quali contribuirono nuovamente alla costituzione autonoma del 2000. A questi, in quell’anno, si aggiunsero tra gli altri Adriano Airaudo, Caterina Borghese e Carlo Stobbia. Proprio ad Adriano Airaudo, presidente per quasi vent’anni, è stata conferita la presidenza onoraria alla presenza del presidente nazionale Piercarlo Rovera e sono stati premiati i soci fondatori.

L’evoluzione

Nel corso del tempo l’associazione a livello nazionale e locale ha saputo adattarsi ai cambiamenti della società, come racconta Grande: “All’inizio l’Unitre era pensata come università della terza età, rivolta a chi aveva compiuto almeno 35 anni. Oggi invece l’accesso è aperto a tutti, anche ai più giovani, compresi alcuni minorenni. È un cambiamento significativo che riflette l’evoluzione della società”. Anche i corsi hanno seguito questa trasformazione: dalle tradizionali lezioni frontali si è passati a un’offerta che include laboratori manuali, attività fisiche, lingue straniere e momenti culturali condivisi.

Nell’ultimo anno, un passaggio importante è stato l’inizio della collaborazione con il Comune di Cardè, che ha portato alla proposta di corsi e incontri culturali nella biblioteca cardettese: “Cardè non aveva una propria associazione culturale e così abbiamo proposto alcune attività nella biblioteca comunale. La risposta è stata positiva e quest’anno il calendario sarà più ricco e strutturato” spiega il presidente. Dopo una fase sperimentale, la collaborazione ha ottenuto un buon riscontro, al punto da prevedere per quest’anno un calendario più ampio e articolato. “Vogliamo evitare di proporre doppioni tra Villafranca e Cardè, così da educare i soci a seguire un’offerta unica e coordinata. L’obiettivo è creare una vera integrazione tra le due sedi” anticipa.

Il futuro

Iniziata la nuova stagione accademica il 10 ottobre, le prospettive future guardano oltre i confini nazionali con una prima mobilità europea nella primavera del 2026, accolta positivamente dai soci: “Non sarà soltanto un’occasione di viaggio, ma un vero percorso di confronto con altre istituzioni europee, capace di offrire ai nostri soci una formazione di respiro internazionale e nuove opportunità di crescita culturale – racconta il presidente –. Abbiamo avviato una prima indagine interna per capire chi fosse interessato al progetto Erasmus. La precedenza verrà data ai tesserati della nostra sede, considerando anche la convenzione con l’Unitre di Moretta. Al momento si parla di circa quattro borse di studio: un progetto ancora piccolo. La selezione terrà conto della disponibilità e della reale motivazione dei soci”. Per info sulle iniziative, cliccare qui.

Miriam Hamdi

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