Diverse le proposte di Coldiretti presentate al Tavolo vino a Palazzo Chigi per sostenere il comparto che è centrale all’interno del sistema enogastronomico italiano e sta vivendo un momento complesso che necessita di misure tempestive e strutturate.
“Il fatto che questo tavolo vino abbia visto anche la partecipazione del premier testimonia come il vitivinicolo sia strategico per l’economia del nostro Paese – evidenzia Monica Monticone, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore vitivinicolo -. Si tratta di proposte concrete che vanno dal rafforzare i fondi per l’internazionalizzazione attraverso la valorizzazione delle agenzie italiane all’estero al valutare l’opportunità di una moratoria sui finanziamenti per le imprese in difficoltà, dal prevedere sgravi fiscali per gli investimenti in sostenibilità all’includere misure a sostegno dell’enoturismo fino ad istituire un tavolo permanente presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste dedicato alla promozione e comunicazione. Temi, insieme a quello di rivedere la norma sull’origine degli spumanti e la questione dazi, che sono fondamentali per il vitivinicolo piemontese che ha bisogno di una narrazione positiva, legata alla cultura e alla tradizione. È inaccettabile che il vino venga assimilato a prodotti nocivi per la salute poiché, consumato in modo responsabile, è parte integrante della Dieta mediterranea”.
“Siamo di fronte a un momento spartiacque per il futuro del vino italiano - sostengono Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -, per cui servono misure straordinarie, rapide e coordinate per evitare che una difficoltà congiunturale si trasformi in una crisi strutturale. Difendere il vino significa difendere un patrimonio di imprese, famiglie e una cultura millenaria che ha fatto grande l’Italia ed il Piemonte nel mondo. Per questo è ora che le imprese possano lavorare in modo snello e con procedure notevolmente semplificate per l’export”.