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Attualità | 09 giugno 2025, 18:48

Nel futuro del Passel di Angrogna c’è lo spirito dei Sonador

‘Lollo’ Boulard, con altri ragazzi dell’associazione attiva in Val Pellice, da maggio gestisce la struttura lungo la strada che sale al Colle della Vaccera

Da sinistra Lorenzo Boulard, Gianluca Carone, Nicholas Trucco, Gioele Bricco, Justine Racca e Dhoa Sappé

Da sinistra Lorenzo Boulard, Gianluca Carone, Nicholas Trucco, Gioele Bricco, Justine Racca e Dhoa Sappé

Ognuno di loro si ricorda di aver fatto qualcosa al Passel di Angrogna... chi un battesimo, un compleanno o una gita di classe. E tanti, prima o poi, si sono immaginati dietro il bancone o al lavoro, tra i tavoli e i campi da gioco nello spazio verde che lo circonda. Ora tocca proprio a loro, a un gruppo di giovani tra i 25 e 35 anni, riprendere in mano il futuro della struttura ricettiva in località Passel, lungo la strada comunale che porta al Colle della Vaccera.

“Per noi è un ritorno in un posto in cui siamo stati bene e che abbiamo cercato di ritrovare” introduce Lorenzo ‘Lollo’ Boulard che ha preso in gestione il Passel e che ci lavora con un gruppo di amici che, come lui, fanno parte dell’associazione Sonador. Proprio l’associazione lì, nel 2019, aveva organizzato il suo primo festival: il RakaBoom, in accordo con i vecchi gestori. “Da quel momento l’idea di prendere in gestione la struttura è tornata più volte”, racconta.

Figlio d’arte con il sassofono

Boulard non si sarebbe mai immaginato di ritrovarsi – a 32 anni – a gestire una struttura in Val d’Angrogna. Ha studiato scienze internazionali e diplomatiche, concentrandosi sul diritto umanitario e i crimini di guerra. Per cinque anni poi ha lavorato in Diaconia valdese come referente nazionale per le gare e gli appalti. Eppure, a partire dal mese di dicembre dello scorso anno, è maturata in lui la voglia di buttarsi in questa nuova avventura. Tuttavia non è neofita ma, in un certo senso, ‘figlio d’arte’: suo padre, Roby, è il gestore storico del rifugio Jervis. Proprio ai circa 1.700 m s.l.m. della Conca del Pra, Lorenzo Boulard si è ‘fatto le ossa’: “A maggio dello scorso anno sono salito al Pra dove ho lavorato in rifugio fino a dicembre occupandomi soprattutto degli aspetti gestionali ed amministrativi: è stata per me un’ottima palestra”.

Ad Angrogna è arrivato portandosi dietro la sua passione musicale: suona il sassofono da quando frequentava le medie: “Il futuro di questo spazio è dedicato soprattutto agli eventi musicali senza preclusioni di genere. Continueremo a coltivare un terreno già fertile in Val Pellice: quello dell’espressione artistica” annuncia.

E l’inaugurazione del 1° maggio gli ha fatto presagire di trovarsi sulla strada giusta: “Sono salite circa 1.000 persone per festeggiare l’apertura dello ‘Spazio Passel’”.

Lo spazio verde e il senso del possibile

I ragazzi hanno cominciato a lavorare dall’area verde che circonda la struttura per dare una nuova vita a quello che hanno chiamato ‘Spazio Passel’. “Lo spazio verde è una risorsa della struttura ma negli ultimi anni era andata in disuso, così abbiamo riaperto il campo da calcio, da beach volley e da bocce. Mentre nell’ex campo da pattinaggio abbiamo montato il tendone per l’inaugurazione e la festa annuale dell’Aib e in quello che una volta veniva destinato al tennis, ma ora non è più recuperabile, abbiamo montato una piscina” dettaglia.

Ciò che vogliono, infatti, è che il luogo serva anche alla socialità: “C’è anche una zona adibita a campeggio, per tende e furgoni” aggiunge.

Per Boulard e i suoi amici è una scommessa ma anche per far rivivere lo spirito dei Sonador: “Con i nostri festival abbiamo dato a chi è più giovane di noi ‘il senso del possibile’, cioè che anche nella nostra valle si potessero organizzare eventi in grado di ospitare artisti internazionali – racconta –. Ora, questo è un modo per mettere a frutto il capitale umano che si è formato in quegli anni”.

Elisa Rollino

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