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Scuola e formazione | 03 giugno 2025, 13:37

Corso serale del Buniva di Pinerolo a rischio: “Si colpisce il diritto all’istruzione”

L’Ufficio Scolastico Regionale non intende attivare il primo biennio del prossimo anno. La battaglia si è spostata in Regione e la maggioranza apre a un confronto

Corso serale del Buniva di Pinerolo a rischio: “Si colpisce il diritto all’istruzione”

Nell’ultimo quinquennio si sono diplomate 52 persone, tenendo conto che un anno non c’è stata la maturità. A frequentarlo sono sia giovani, sia adulti, sia uomini, sia donne, in maggior parte italiani. Dopo 50 anni, il corso serale del Buniva è a rischio. L’Ufficio Scolastico Regionale ha comunicato l’intenzione di non attivare il primo anno, che copre il primo biennio del corso dei geometri ‘Costruzioni, Ambiente e Territorio’, per il prossimo anno scolastico.
“Il timore è che questo primo passo porti alla chiusura del servizio in 3 anni – spiega Luigi Ottolini, insegnante di inglese, che parla a nome degli rsu dell’Istituto pinerolese –. La criticità che si evidenzia nelle scuole serali è il numero basso di iscritti, ma noi pensiamo che quelle diplomate nell’ultimo quinquennio siano 52 persone in più a cui è stata offerta un’opportunità di miglioramento della propria condizione. Negare questa opportunità è colpire il diritto all’istruzione”. Senza l’offerta del Buniva, non ci sarebbe un’opportunità di formazione tecnica da Orbassano a Sestriere, resterebbe soltanto il corso professionale di ‘Enogastronomia’ del Prever per “un territorio di 130.000 persone e più di mille chilometri quadri”.

Attualmente il serale del Buniva impiega 10 docenti sul triennio. I primi due anni affrontano il programma, rispettivamente, di prima e seconda e di terza e quarta, mentre l’ultimo quello di quinta.

“Ci sono sia adulti che magari devono uscire dal lavoro nero o migliorare la loro formazione, ma anche giovani che avevano interrotto gli studi verso tra i 16 o i 17 anni per bocciature o problemi a inserirsi nel contesto scolastico – riepiloga Stefano Giani, docente di matematica, responsabile del corso –. Negli ultimi anni la maggioranza, circa tre quarti, è di studenti italiani. Tra gli stranieri, un tempo c’erano molti nordafricani, ora stanno crescendo gli studenti dell’Est Europa”.

Le lezioni seguono il calendario scolastico normale e si tengono per 5 ore al giorno, dal lunedì al venerdì, partendo in orario preserale.

“Gli iscritti non partono necessariamente dal primo anno. Con loro si fa un patto formativo e si verificano le competenze, che possono permettere di iscriversi direttamente al secondo anno – conclude Giani –. La presenza di classi più piccole e l’età degli studenti consente di non avere problemi di comportamento e portare a termine percorsi di studi interrotti, riducendo la dispersione scolastica”.

La discussione sul futuro del corso è approdata in Consiglio regionale, con un ordine del giorno di Avs. La maggioranza Cirio l’ha sposato e si è detta pronta ad aprire un confronto.

Marco Bertello

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