Il governo ha tolto il veto. Dopo aver esercitato la golden share, l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni è tornato sui suoi passi e dunque si farà nei prossimi mesi.
Dunque, dalla Collins andranno a vestire la casacca transalpina di Safran i tre stabilimenti italiani di Microtecnica (Torino, Luserna San Giovanni e la lombarda Brugherio) alla francese Safran.
Ma i sindacati, che avevano già manifestato alcune perplessità quando il Governo disse di no, non esauriscono i loro dubbi sull'operazione: "L'esecutivo risponda alla nostra richiesta di incontro - dice Ugo Bolognesi, responsabile per Fiom Cgil di Microtecnica -: aspettiamo risposte sulla garanzia dei posti di lavoro e sugli investimenti per il futuro".
E aggiungono: "Il settore è in crescita, ci saranno assunzioni nel 2024 e nel 2025. Ma si deve continuare ad stabilizzare, lo sviluppo dell'azienda deve continuare a essere accompagnato da occupazione sicura e dignitosa, con contratti a tempo indeterminato. Continueremo la nostra azione, sia nella contrattazione che nel monitorare le evoluzioni, perché le lavoratrici e i lavoratori Microtecnica vedano difese e migliorate le proprie condizioni".
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