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Attualità | 10 agosto 2023, 15:11

Cavour valorizza la sua Abbazia con video-guide e il patto con Staffarda

L’opposizione chiede fondi anche per la strada romana scoperta nel 2004

Cavour valorizza la sua Abbazia con video-guide e il patto con Staffarda

L’Abbazia di Santa Maria diventa bene sempre più prezioso per il Comune di Cavour. All’interno della variazione di bilancio, approvata il 28 luglio in Consiglio comunale, c’è l’intenzione di realizzare video-guide e un’applicazione turistica per il complesso di via Saluzzo 72, riservando 4mila euro per questa voce. “Si tratta di sistemi all’avanguardia, che offriranno ai visitatori un pacchetto informativo completo e accattivante, che completa il lavoro svolto in questi anni da Comune e associazioni” spiega il sindaco Sergio Paschetta.

Per valorizzare il complesso, comprendente anche il museo archeologico Caburrum, è stato approvato un protocollo di intesa tra i comuni di Cavour e Revello, la Fondazione Ordine Mauriziano e il Politecnico di Torino, volto all’individuazione di azioni comuni riguardanti non solo l’Abbazia di Cavour, ma anche quella di Staffarda, la Cappella Marchionale e la chiesa della Beata Vergine Assunta di Revello. “È un accordo che vuole andare oltre i confini dei paesi, unendo i patrimoni vicini e comunicanti di questi territori – sottolinea l’assessore alla Cultura Leonardo Crosetti –: non si tratta di un impegno di spesa, ma della promessa di uno sforzo collettivo di pubblicizzazione l’uno dell’altro, trovandosi per discutere di azioni comuni”. La proposta è stata approvata all’unanimità dal Consiglio, mentre qualche dubbio è stato sollevato sulla variazione di bilancio, dove la minoranza si è astenuta.

Il consigliere di opposizione Dario Balangione esprime perplessità sulla mancanza di fondi riservati alla strada romana, scoperta nel 2004 e attualmente coperta, danneggiata nel 2020 da scavi Enel privi di autorizzazione. “La riqualifica della strada romana è un progetto molto impegnativo, a cui tutti auspichiamo di trovare una soluzione, ma al momento non è ancora possibile” risponde Paschetta. “La nostra è una zona molto particolare rispetto ad altre aree archeologiche, essendo molto umida: pensiamo a quando l’acquedotto venne accidentalmente forato e necessitammo di idrovore per il drenaggio – aggiunge Crosetti –. Nonostante gli impegni nostri e della Soprintendenza, considerando non solo i costi della sistemazione ma anche quelli delle manutenzioni future, al momento è impensabile trovare i fondi per lavorarci al meglio”.

Rosa Mosso

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