Domani, sabato 11 marzo, le Anpi del pinerolese ricorderanno l’eccidio dei sette partigiani uccisi il 10 marzo 1945 a Ponte Chisone a Pinerolo: la cerimonia si terrà alla lapide che ricorda il loro martirio.
Le fucilazioni del 10 marzo fecero parte di un’azione di rappresaglia fascista e nazista a seguito dello scoppio di una bomba sul tram Pinerolo-Perosa Argentina il 3 marzo 1945. “Inizialmente era un mezzo usato dalle maestranze operaie che lavoravano nelle fabbriche della Val Chisone – spiega Riccardo Vercelli, presidente dell’Anpi Pinerolo –, ma con la guerra venne sfruttato dalle truppe tedesche e fasciste per i rastrellamenti”. Con lo scoppio della bomba furono uccisi 7 soldati tedeschi nella zona di San Germano Chisone: la rappresaglia fu durissima e costò la vita a diversi partigiani. Tre furono fucilati alla fermata di Pinerolo il 6 marzo, e sette il 10 marzo a Ponte Chisone: i fratelli Ugo e Gino Genre di Pomaretto, Raffaele Giallorenzo, Mario Lossani, Luigi Palombini, Luigi Monnet di Angrogna, e Francesco Salvioli, tutti appartenenti alla 5ª Divisione alpina GL ‘Sergio Toja’, attiva nelle valli Germanasca e Pellice.
La cerimonia commemorativa in loro ricordo si terrà alle 11. “È una commemorazione che si tiene tutti gli anni, e il primo a occuparsene fu don Grangetto, colui che li aveva confessati. È necessario ricordare sempre il loro sacrificio e martirio” conclude Vercelli.