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Economia e lavoro | 27 febbraio 2023, 07:05

L'Economia del Piemonte accelera ancora, ma deve sopportare la zavorra di guerra e bollette

Il calcolo del Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino fissa a un +2,7% la performance della ricchezza prodotta in regione. L'ultimo trimestre, però, rallenta rispetto ai 9 mesi prima

operai che lavorano in linea di produzione

L'economia piemontese è cresciuta anche nel 2022, ma l'ultimo trimestre ha accusato un rallentamento

Un anno in ripartenza, con un +2,7% che lascia intuire tutte le potenzialità dell'economia regionale. Ma c'è una zavorra che il Piemonte porta con sé, legata alle incertezze della guerra in Ucraina e ai rincari su energia e materie prime, che appesantisce il passo negli ultimi mesi.

Tutto questo viene fotografato dal calcolo del Pil regionale effettuato dal Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino, che mostra come il Piemonte abbia fatto leggermente peggio del resto del Paese (+3,9% la variazione italiana calcolata dall’Istat), ma il 2022 ha comunque chiuso dando seguito a otto trimestri consecutivi di aumenti. Anzi, il +1,9% da settembre a dicembre ha fatto meglio dell'Italia (+1,7%), ma ha mostrato qualche debolezza rispetto al trimestre precedente: un -0,2% che se non fa suonare l'allarme, di cerco confessa qualche affanno. 

Il 2023 parte "in vantaggio", ma con qualche timore

Non si può ancora parlare di recessione, anche perché il valore della crescita nel 2022 è così buono che il 2023 partirà con una crescita acquisita di 0,3 punti percentuali. Se poi i consumi e le esportazioni tenessero, si potrebbe evitare la recessione. C’è comunque da dire che la Guerra in Ucraina ha colpito di più il valore aggiunto manifatturiero di quello dei servizi interni e che quindi l’economia piemontese ne ha risentito maggiormente di altre. “Il Pil ci mostra un’economia piemontese che regge, nonostante l’incertezza legata al conflitto in Ucraina, con le perduranti difficoltà di approvvigionamento e le pressioni inflazionistiche - commenta Vladimiro Rambaldi, presidente Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino -. Per il settore industriale della nostra regione il 2023 sarà un anno pieno di incognite. C’è da dire che la frenata dei prezzi del gas e dell’energia elettrica è un’ottima notizia”. 

Il gradino che manca per tornare al pre-Covid

Numeri alla mano, il Pil del Piemonte ha raggiunto a dicembre del 2022 il valore di 147,5 miliardi (33.861 euro pro capite), corrispondenti a un Pil costante (a prezzi del 2015) di 131,3 miliardi. Durante la crisi pandemica il Pil piemontese era sceso da 133,6 a 120,6 miliardi (euro costanti del 2015). Mancano dunque ancora 2,3 miliardi per tornare ai livelli precovid, ossia 6-9 mesi di crescita, mentre mancano 11,9 miliardi, ossia 4 anni di crescita continua, per tornare ai livelli del 2008 (143,2 miliardi).

I dati elaborati dal Comitato Torino Finanza ci mostrano un Piemonte fragile e in rallentamento, che però non vuole demordere dal continuare a produrre e investire in beni, prodotti, e servizi. Una regione che non si arrende nonostante un quadro complesso sia a livello nazionale che internazionale. Sono però molte le iniziative messe in campo dalle istituzioni del territorio per sostenere il tessuto economico, tra cui non possiamo dimenticare quelle del Pnrr e dei bandi Fesr 21-27", conclude il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

Massimiliano Sciullo

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