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Salute | 08 novembre 2025, 09:00

La volontà: il ponte tra l'intenzione e l'azione

I consigli di nutrigenomica di Simona Oberto

La volontà: il ponte tra l'intenzione e l'azione

Se Platone, Aristotele e Marco Aurelio, con un salto temporale, riuscissero a catapultarsi nella nostra società, cosa penserebbero? Come reagirebbero? Io penso che, probabilmente, dopo una prima comprensibile reazione di meraviglia nei confronti del nostro progresso tecnologico, andando ad esaminare più attentamente la reale condizione dell’essere umano, sarebbero presi da un grande sconforto. 

Capirebbero che questo “moderno mago”, capace di lanciare strani oggetti nello spazio (satelliti) e di scandagliare i fondali dell'oceano, è incapace di scendere nelle profondità della propria anima e della propria coscienza. Vedrebbero come quest'uomo che sembra un “semidio”, capace di controllare le grandi energie elettriche, inondando l'aria di suoni e di immagini che emozionano milioni di persone, non è in grado di gestire le sue emozioni, i pensieri, i desideri, gli impulsi e le sue paure. 

Li immagino, mentre conversano sotto il porticato di un grande ateneo, intenti a sottolineare, sconcertati, quanto l'uomo moderno abbia dovuto pagare a caro prezzo le sue conquiste tecnologiche. Li immagino mentre osservano le giornate di migliaia di persone, intente a correre dietro al tempo con un ritmo sempre più serrato alla ricerca di opportunità, quasi sempre perse e di gratificazioni illusorie. Persone imprigionate in un ingranaggio economico e sociale che richiede loro prestazioni sempre maggiori, con un gravoso dispendio di energie psicofisiche. 

Li immagino mentre osservano, sconsolati, un esercito di automi “stressati e insoddisfatti”; schiavi di vizi e droghe; alla ricerca di rimedi e soluzioni sempre più veloci; abbagliati da oggetti accattivanti con un packaging studiato a regola d’arte, esposti in bella vista nelle vetrine dei negozi o pubblicizzati in spot invitanti. Persone incapaci di amarsi, perché incapaci di “guardarsi dentro” alla scoperta della consapevolezza del proprio “io” e della propria “essenza”. Ed è proprio questo immenso divario tra il “mondo esterno” e il “mondo interno” una delle più profonde cause dei “mali” che affliggono l’uomo moderno. Colmare questo divario è un obiettivo ambizioso, ma indispensabile, se vogliamo raggiungere una vera qualità di vita. 

La partenza potrebbe essere quella di cercare di “semplificare la vita esterna” e, contemporaneamente, “potenziare le facoltà interiori”, distogliendo l’attenzione da tutto ciò che ci distrae e concentrandoci su ciò che conta veramente. È anche vero che oggi giorno semplificare le nostre giornate può apparire difficile in quanto doveri di ogni genere, come gli obblighi professionali, i legami familiari e gli impegni sociali, ci incatenano alla ruota della vita moderna e ci obbligano ad adattarci al suo ritmo frenetico. Sono poche le persone in grado di resistere alle lusinghe e alle promesse allettanti dell’era moderna; poche quelle che ricercano un contatto più intimo con la natura; avvicinandosi all'arte; ampliando la conoscenza; coltivando passioni “sane” e ritagliandosi momenti di assoluto relax. 

Il problema non è l’enorme sviluppo tecnologico, ma l'uso che l'uomo ne fa. Non voglio negare il fatto che la tecnologia in parte ci abbia semplificato la vita, ma sta di fatto che questa “semplificazione” è una conquista a cui proprio non riusciamo più a rinunciare, con effetti negativi per la nostra salute (piccoli esempi: la calcolatrice ci fa guadagnare tempo, ma smettiamo di allenare il nostro cervello ai calcoli; i mezzi di trasporto ci fanno raggiungere velocemente più luoghi, ma ci stanno rendendo un esercito di sedentari; la televisione ci regala immagini e storie accattivanti, ma rischiamo di passare intere giornate o serate inchiodati sui divani, senza socializzare). 

Per resistere alle tentazioni negative della vita moderna occorrono qualità importanti come la costanza, la fermezza, il coraggio, la pazienza, l'attenzione, la determinazione, la concentrazione, il controllo, tutte qualità interiori di cui l'uomo moderno è sempre più sprovvisto. 

Solo sviluppando le facoltà interiori l'uomo può realizzare la sua vera natura e può pensare di non perdere il controllo, diventando vittima delle sue stesse conquiste. Tutti, chi più chi meno, siamo in possesso di strumenti molto efficaci, in grado di guidarci in questo arduo percorso. Tra le qualità della nostra personalità quella che ritengo più importante è la volontà: la facoltà umana che ha la funzione di decidere cosa si deve fare e come si devono usare tutti i mezzi che abbiamo a disposizione per realizzare la nostra intenzione, perseverando con tenacia e autocontrollo, nonostante ostacoli e difficoltà. 

La volontà è quella forza insospettata che ci permette di fermarci e di dire “basta” di fronte a una situazione che ci sta logorando; è quella forza che ci aiuta ad affrontare una persona impertinente con calma e decisione, difendendo le nostre convinzioni. La volontà ci consente di sconfiggere una tentazione subdola e seducente, riconoscendola come nociva per la nostra persona. 

Quando siamo in grado di viverla come una esperienza interiore ci dona la facoltà di decidere autonomamente, senza farci condizionare dalle influenze esterne, dai sensi di colpa o dalla paura di “non essere all’altezza”. Essa è una voce che ci sprona ad agire in un modo nuovo. 

E’ un suggerimento “amico”, diverso da quello dei nostri impulsi negativi o desideri incontrollati. Risiede all’interno del nostro essere. Gli atleti conoscono molto bene la volontà, perché è quella forza che permette loro di sostenere prestazioni di livello che richiedono sforzi fisici e mentali, nonostante sofferenze, sconfitte, ostacoli e cadute. Chiunque di noi, quando cerca di raggiungere un obiettivo con forza e determinazione, sta usando la volontà. 

Mi piace definirla quella forza che ci permette di sentirci “esseri viventi” dotati del potere di scegliere liberamente; di operare cambiamenti nella nostra personalità; di modificare le circostanze a nostro favore. Diventare consapevoli della sua grande potenzialità ci permette di gestire tutte le nostre risorse al meglio. 

Questo potere ci infonde un senso di sicurezza e di gioia che ci completano. La volontà è il ponte tra la nostra intenzione e l'azione. E’ ciò che rende fattibile i nostri propositi e concretizza i nostri pensieri. Essa va allenata come qualsiasi altra qualità fisica e mentale. Tale sforzo richiede impegno e costanza, ma è indispensabile perché l'uso della volontà è alla base di ogni attività. Una volontà ben sviluppata rende più efficace ogni sforzo e più sicuro il raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo dati. 

Ma per potersi allenare nell'atto della volontà prima bisogna avere un'idea chiara delle qualità che la caratterizzano. Occorre riconoscerle, così da poterle evocare, secondo le necessità, nel modo più appropriato a seconda della situazione. Nella ricerca interiore, qualcuno di noi scoprirà di avere più sviluppate la determinazione, la costanza e la decisione; qualcun’altro la pazienza e la perseveranza; altri il coraggio, la forza e l'audacia; alcuni la capacità di sintesi o il controllo e la disciplina. 

Ognuno di noi deve diventare consapevole delle proprie qualità interiori in modo da poterle utilizzare nel momento stesso in cui decidiamo, attraverso la volontà, di trasformare la nostra intenzione in azione, dando voce a un progetto o a un cambiamento, rimandato e lasciato nel cassetto per troppo tempo. La volontà è colei che coordina. Non impone con la forza, non sopprime, ma controlla le funzioni psicologiche, le regola e le dirige. Ma come possiamo allenarla? 

La vita quotidiana con i suoi compiti e le sue occupazioni ci offre infinite occasioni. Ad esempio, se siamo troppo irascibili, possiamo esercitarci nel mantenere la calma, quando notiamo le mancanze di un dipendente o veniamo ingiustamente accusati di un errore; controllando gli scatti di impazienza, quando ci troviamo a guidare nel traffico intenso. Se troppo pessimisti, quando torniamo a casa, possiamo esercitarci nel controllare l'impulso di dare sfogo al nostro cattivo umore. 

Se troppo ingordi a tavola, possiamo allenarci a modificare l’abitudine di mangiare in fretta o a controllare il desiderio di “cibo spazzatura”. Come Life Coach vi consiglio di allenarvi tutti i giorni a fare qualcosa per la sola e semplice ragione che è difficile e che preferireste non farla (cambiare atteggiamento con il vostro collega; fare attività fisica; non mangiare il dolcetto; non criticare le persone; leggere un libro; sorridere). 

Nello stesso tempo, ogni giorno cercate di impegnarvi in qualcosa di utile e salutare: per qualcuno potrebbe essere regalarsi una rigenerante pausa di riposo o una simpatica distrazione; per qualcun’altro cercare un nuovo interesse per rendere la propria vita meno monotona, più interessante e divertente. 

Provate per una settimana. Qualunque sia l’esercizio di volontà che decidete di fare noterete che i primi giorni lo farete con un certo sforzo, distratti da pensieri disturbanti come: “Perché lo sto facendo? Mi sento stupido. Cosa mi serve?”. Ma dopo pochi giorni il tempo dedicato all'esercizio passerà più piacevolmente, regalandovi una prima sensazione di soddisfazione che, con il passare dei giorni, si trasformerà in orgoglio e in forza. Vi sentirete tonificati mentalmente e fisicamente per il semplice fatto che avete esercitato la vostra volontà e che avete mantenuto la decisione presa liberamente, solamente perché lo avete deciso voi. 

Alla fine della settimana facendo l'esercizio vi accorgerete di non provare più nessuno sforzo, ma di avvertire un senso di potere, una gioia e un'energia nuova, mai sperimentata. Cimentandovi nell'esperienza dell’atto di volontà, vi accorgerete che è possibile imparare a non avere più un atteggiamento di sottomissione o di rassegnazione nei confronti di ciò che vi fa stare male, ma sentirete di voler attivamente fare qualcosa per cambiare le cose, sfruttando al massimo le vostre risorse. Potete iniziare da piccoli esercizi per poi decidere di farvi guidare da un vero Coach, se i vostri obiettivi sono più impegnativi e ambiziosi. 

Ora mi immagino Platone, Aristotele e Marco Aurelio, positivamente impressionati dal vostro nuovo “modus operandi”, sorridere e complimentarsi per il vostro coraggio e controllo, per la vostra determinazione e perseveranza, per la vostra capacità di operare un cambiamento positivo in nome della vera salute.

Redazione

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