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Attualità | 14 giugno 2021, 18:32

La Kastamonu rassicura: “Nessun inceneritore a Frossasco”

L’azienda ha presentato oggi il progetto, parlando di caldaia. Mentre fuori dalla sala il comitato contro il nuovo impianto distribuiva volantini

La Kastamonu rassicura: “Nessun inceneritore a Frossasco”

“Non ci sarà nessun inceneritore, ma una sorta di caldaia a servizio dell’impianto”. Con queste parole, Luca Barboni, responsabile sicurezza e ambiente della Kastamonu, cerca di rassicurare sul progetto di riavvio dell’impianto ex Annovati di via Piscina 2-6 a Frossasco.
Nel pomeriggio nel Museo dell’Emigrazione si è tenuta una conferenza per presentare il progetto del 15 aprile, redatto da Isonorma e da Sgi Ingegneria, e depositato in Città metropolitana per ottenere l’autorizzazione. Fuori dalla sala, componenti del comitato ‘No inceneritore’ distribuivano volantini informativi, lamentando che il progetto ‘produce poca occupazione. Devasta il territorio. Produce inquinamento. Uccide il turismo e il futuro dei nostri figli’.

La proposta messa sul tavolo per far ripartire l’impianto, oggetto di un grosso incendio nel marzo 2019, preoccupa gli ambientalisti della Val Noce e la minoranza di Vivere Frossasco. Ma non solo. Anche la politica si è messa in movimento con il consigliere regionale dei Moderati Silvio Magliano, ItaliaViva Pinerolo e Rete Bianca, che chiedono chiarimenti sul complesso e garanzie sul futuro occupazionale.

A far discutere, tra i vari aspetti, c’è un Energy Plant, ovvero un bruciatore da 25 MW per bruciare 90.000 tonnellate di biomasse l’anno, scarti dell’impianto.

Barboni assicura che sarà come una caldaia e non un competitor di quello del Gerbido, così come il vecchio bruciatore verrà tenuto come riserva, “ma non penso che dovremmo attivarlo mai”.

Il manager ha spiegato anche che la colla per la nobilitazione dei pannelli verrà prodotta a Luserna San Giovanni, dove si realizza già quella per Codigoro (Ferrara), e stoccata a Frossasco, “ma non è materiale infiammabile”. Inoltre ha assicurato che verranno svolte verifiche sullo stato dei luoghi e del sottosuolo prima di partire con i lavori, se e quando la Città metropolitana li autorizzerà. Su questo punto la consigliera di minoranza Rosanna Napoli ha invitato a fare carotaggi nella parte dove il terreno è più alto e in paese si dice che siano stati sotterrati rifiuti.

Il Comune invece ha promesso di raccogliere le osservazioni dei cittadini e di presentarle all’azienda, che intende aprirsi al territorio: “Pensavamo a uno sportello informazioni per un giorno o due la settimana, con la possibilità di venire a vedere i lavori” conclude Barboni.

Marco Bertello

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