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Viabilità e trasporti | 08 aprile 2021, 19:49

“Sul futuro della Pinerolo-Torre Pellice deciderà la Regione”

Non sarà l’Unione montana del Pinerolese a prendere una scelta, ma intanto ha proposto una corsia per bus a idrogeno per il Recovery Plan

La Pinerolo-Torre Pellice

“Sarà la Regione a decidere cosa sarà della tratta ferroviaria Pinerolo-Torre Pellice”. Il presidente dell’Unione montana del Pinerolese Duilio Canale passa la palla all’ente superiore, ma intanto un progetto alternativo per una corsia per bus a idrogeno, da condividere con le bici è stata proposta tra i progetti candidabili al Recovery Plan.

È una matassa ingarbugliata quella della tratta ferroviaria sospesa dal 2012. Un passo indietro per riepilogare gli ultimi passaggi. L’Unione montana del Pinerolese e il Comune di Pinerolo a giugno scorso parlavano di uno studio richiesto dalla Regione per proporre un’alternativa e valutare i pro e i contro rispetto al treno. L’8 ottobre l’Agenzia per la mobilità piemontese e Trenitalia hanno firmato l’accordo per la gestione del sistema ferroviario Sfm Torino e hanno inserito la riapertura della tratta Pinerolo-Torre Pellice tra le promesse. Nel frattempo però il Politecnico di Torino ha lavorato a uno studio, che non è quello di cui si parlava in origine: “Il Politecnico è stato incaricato dall’Unione montana di stilare uno studio di fattibilità alternativo alla ferrovia Pinerolo-Torre Pellice. Tale studio è stato espressamente richiesto dalla Regione Piemonte all’Unione montana del Pinerolese, e nessuna ‘bocciatura’ è stata emessa dal Politecnico circa la linea ferroviaria Pinerolo-Torre Pellice, così come non è stata eseguita nessuna comparazione tra sistemi”. Ma la comparazione tra sistemi non era l’idea iniziale per sciogliere finalmente il nodo del futuro della tratta, di cui si parla da 9 anni, anche a fronte della disponibilità di Rfi a riattivarla? “La scelta di cosa fare della linea spetta alla Regione, che ha già i dati sui costi del ripristino della ferrovia e le serviva un progetto alternativo, che le abbiamo fornito, poiché non era convinta della riattivazione del treno” risponde Canale.

Però quel progetto è stato anche candidato dall’Unione al Recovery Plan, visto che ne è il soggetto proponente: “Non potevamo candidare altro. Non certo la riattivazione della tratta, perché fa parte del contratto che l’Agenzia della mobilità piemontese ha fatto con Trenitalia” ribatte Canale.

Seppur la scelta spetterà alla Regione, il fatto di aver proposto il progetto per il Recovery Plan non può pesare sulla decisione, perché viene interpretato come un sostegno implicito del territorio a un progetto alternativo, visto che non si è mai sciolto ufficialmente il nodo ‘treno sì’/’treno no’? “La Regione deciderà in autonomia” conclude Canale. 

Marco Bertello e Elisa Rollino

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