“Mancano provvedimenti adeguati alla crisi grave del nostro settore”. Non usano mezze parole la Diocesi di Pinerolo, la Diaconia valdese e l’associazione provinciale cuneese Case di riposo pubbliche e private, che rappresentano 84 strutture, con 5.735 posti letto, che offrono lavoro a 4.123 lavoratori. Ieri hanno inviato una lettera al presidente della Regione e ai prefetti di Cuneo e Torino. Dal canto suo Cirio promette per la prossima settimana un tavolo che affronti il nodo delle rsa e riveda le tariffe e gli aspetti gestionali.
La lettera, in apertura, denuncia il silenzio della Regione sulle precedenti richieste di incontro e poi richiama una missiva già spedita un mese fa, il 2 novembre, dove venivano richiesti interventi importanti per salvare le strutture per anziani e disabili. “Dopo la comunicazione precedente si è aperto un dialogo costante con il capo di gabinetto del Presidente Gian Luca Vignale” ribattono da piazza Castello a Torino.
I firmatari chiedono che la “Regione provveda a farsi carico dell’intera spesa per i dpi per tutti i posti autorizzati come residenzialità, indipendentemente dalla fascia assistenziale e dal convenzionamento; che provveda, altresì, allo sblocco dei convenzionamenti e ad uno stanziamento urgente ed indifferibile a sostegno delle strutture, per il danno che hanno subito e continuano a subire a causa del mancato introito delle rette conseguente alla riduzione degli inserimenti”.
Dalla Regione però ricordano gli interventi già messi in campo: dai 14 milioni per i dispositivi di protezione individuale ai test rapidi per il monitoraggio ogni 15 giorni dei contagi di personale e ospiti delle strutture. Il presidente Alberto Cirio ha anche intenzione di rimettere mano alle delibere di Giunta regionale che regolano il funzionamento delle Rsa: la 85-6287 del 2 agosto 2013 e la 45-4248/2012.
“Sono norme di qualche anno fa e vanno adeguate anche alla luce della crisi che stiamo attraversando – spiega Cirio –. Ho disposto che la prossima settimana venga convocato un tavolo per discutere del problema e apportare delle modifiche”.