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Attualità | 25 novembre 2020, 13:10

Presidente per 30 anni della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Pinerolo, Sacchetto racconta vecchie e nuove conquiste

A inizio novembre ha lasciato la carica che copriva dal 1990. Dal suo osservatorio privilegiato ha riflettuto sui cambiamenti della società senza smettere di commuoversi sui documenti del passato conservati nel museo

Sacchetto, a destra

Sacchetto, a destra

Quando entra nel Museo Storico del Mutuo Soccorso, in via Silvio Pellico 19 a Pinerolo, è ancora capace di commuoversi davanti ai documenti che testimoniano l’indigenza della classe operaia. Ermanno Sacchetto, che è stato per 30 presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Pinerolo, a novembre ha lasciato il posto alla guida dell’associazione ad Emilio Gardiol. Ottantaduenne, ha svolto la professione di chimico cosmetico ma a sempre trovato il tempo di dedicarsi alla Società attraverso la quale ha osservato i cambiamenti valoriali nella società italiana. «Ho visto accelerare un cambiamento storico che forse è iniziato con l’introduzione del welfare di Stato – racconta –: la società è passata da un atteggiamento di mutuo soccorso a un atteggiamento di “mutuo egoismo”».

In un ambiente in cui sembrava non ci fosse più bisogno di mutuo soccorso, l’associazione ha saputo reinventarsi e aprire i suoi servizi a tutti: «Così è successo con l’Ambulatorio Sociale, a cui abbiamo offerto la sede. Medici di varie specialità garantiscono il loro intervento a titolo gratuito a tutte le persone che per motivi economici non sono in grado di affrontare le spese per la propria salute». La società ha partecipato anche a un progetto di social housing per persone in difficoltà abitativa: «A settembre 2019, il Comune di Pinerolo ha inaugurato in un nostro immobile “Casa Annalisa” che ospita single e famiglie».

Il sostegno ai soci ha preso forma in servizi di medicina preventiva. «Da oltre 10 anni offriamo una serie di esami: della vista per la prevenzione del glaucoma negli adulti e per la cura dell’ambliopia per i bambini della scuola dell’infanzia e gli ecocolordoppler per la prevenzione di ictus, aneurisma addominale e trombi – spiega Sacchetto –. Si possono fare anche esami per tenere sotto controllo l’eventuale trasformazione di un neo in melanoma».

Una delle più grandi soddisfazioni in questi trent’anni è stato il coinvolgimento dei ragazzi sui valori della Società di Mutuo Soccorso, avvenuto proprio grazie al Museo, fondato nel 1998 e riallestito nel 2001, grazie all’apporto determinante di Bianca Gera. «Sui libri di storia si parla poco di mutuo soccorso ma grazie ai documenti esposti si può fare esperienza dei suoi valori. Negli scorsi anni, grazie alla sensibilità soprattutto di due insegnanti delle scuole medie, che dopo aver visitato il Museo hanno ritenuto di doversi impegnare per trasmettere certi valori ai propri allievi – racconta Sacchetto –, gli studenti hanno allestito da noi piccoli spettacoli teatrali, si sono esibiti in cori, e sono diventati guide per i visitatori durante la manifestazione annuale “La notte delle Muse”. Nel 2020 si è estesa la partecipazione della scuole a studenti del III anno del liceo scientifico e artistico».

Dall’interazione con gli studenti delle superiori e delle medie è emerso l’interesse rispetto alla storia della Società e delle sue conquiste. Conquiste che ancora emozionano Sacchetto: «È fondamentale comprendere l’importanza dell’associazione nel permettere l’inserimento dei soci nel tessuto sociale grazie l’istituzione di corsi serali di scuole elementari per insegnare a leggere e scrivere. Fino a quel momento, chi non sapeva leggere e scrivere, infatti, non poteva votare e rimaneva escluso dal contesto sociale. Gli operai sono stati finalmente in grado di capire che avevano non solo doveri ma anche diritti».

 

Elisa Rollino

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