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Economia e lavoro | 13 luglio 2020, 15:42

Il formaggio nato dalla cattiva sorte ha la forma del paravalanghe più noto delle Alpi

L’ha ideato Paolo Druetta, residente a Scalenghe e affezionato a Pequerel, borgata della Val Chisone, per trovare destinazione al latte rifiutato da un caseificio durante il lockdown

Il formaggio nato dalla cattiva sorte ha la forma del paravalanghe più noto delle Alpi

Si chiama “BuonViso” ed è nato per fronteggiare la cattiva sorte in cui pareva sprofondato un allevatore cuneese che, durante il lockdown, si è visto rifiutare il latte dal caseificio a cui era solito conferirlo. Il formaggio stagionato nato durante i mesi di confinamento domestico ha una forma e un nome che fa pensare a un simbolo come il Monviso, ma l’ideatore Paolo Druetta di Scalenghe, spiega che la forma triangolare richiama un simbolo della Val Chisone, a cui lui è molto legato: il paravalanghe dell’antica borgata di Pequerel, costruito nel settecento dalla popolazione locale per proteggere l’abitato. Druetta ha una seconda casa  lì ed è una delle anime dell’associazione “Pequerel è viva”, che anima la vita sociale e culturale nei mesi estivi e che ha promosso l’inaugurazione della panchina gigante di ieri.

«Durante il lockdown è calata la domanda di prodotti a base di latte da parte di ristoranti, pizzerie e attività simili. Così un allevatore che si è visto rifiutare 4.000 litri di latte si è rivolto a noi per trovare una soluzione» spiega Druetta che è presidente della cooperativa agricola fattorie Tobia. La cooperativa quindi ha individuato una nuova strada per tutta quella materia prima: «Con una parte abbiamo fatto del latte a lunga conservazione, per la restante ci siamo inventati un formaggio stagionato a 90 giorni, il BuonViso, appunto. E gli abbiamo voluto dare la forma caratteristica del paravalanghe più noto della Alpi». Il formaggio è stato uno dei protagonisti dell’inaugurazione di ieri e Druetta ha un sogno, cioè quello di produrlo con latte della Val Chisone: «Vorrei trovare un allevatore della zona che fosse interessato».

Elisa Rollino

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