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Attualità | 21 agosto 2025, 19:43

La battaglia quotidiana di Meteo Pinerolo contro i negazionisti del cambiamento climatico

Di fronte ai commenti che ricevono sulla loro pagina Facebook, gli esperti cercano di spiegare come il loro sia un approccio puramente meteorologico

Da sinistra Flavio Cappellano e Giulio Beltramino

Da sinistra Flavio Cappellano e Giulio Beltramino

“Cartine modificate”, “è sempre stato così”, “informatevi”, “svegliatevi” sono tra le espressioni che meglio riassumono i toni che si possono leggere in alcuni commenti ai post sulla pagina Facebook Meteo Pinerolo da parte di chi rifiuta di credere al cambiamento del clima registrato negli ultimi decenni.

All’interno di questa tipologia di commenti va fatta una distinzione sul come vengono posti: “Da una parte c’è il commento che, anche se con toni accesi, di fronte a un interlocutore, quanto meno prova a sostenere quella tesi che lui vede come reale. Dall’altra c’è invece il commento che si catapulta a insultare e denigrare, basandosi su fonti per nulla attendibili”, racconta Flavio Cappellano di Meteo Pinerolo.

Cappellano, laureato in Economia e Politica dell'ambiente e del territorio, è dietro il lavoro di Meteo Pinerolo insieme a Giulio Beltramino, fisico dell’atmosfera. I due danno informazioni su fenomeni osservabili nel cielo pinerolese e previsioni riguardanti eventi atmosferici e variazioni delle temperature. Quello che ci tengono a far capire è che loro cercano sempre di analizzare il cambiamento climatico e il riscaldamento globale esclusivamente dal punto di vista meteorologico e climatologico. “Non ci interessa andare a trovare la causa, se c’è di mezzo l’uomo o sono cicli climatici. Noi prendiamo i dati che abbiamo a disposizione, più o meno lunghi nel tempo, e vediamo cosa è successo. E i dati parlano chiaro, sono registrati ed elaborati matematicamente e statisticamente”.

La ‘cultura del sospetto’

Davanti ai commenti che ricevono, si creano due possibili scenari. “Con la persona che, seppur contraria al cambiamento climatico, parte dal presupposto che noi sosteniamo la tesi che tutto ha causa antropica, quando spieghiamo che stiamo solamente esaminando i dati e il resto non ci interessa, si riesce a parlare e il discorso va avanti, provando a far capire il perché di certe nostre analisi o affermazioni e fornendo una prova con le informazioni raccolte”, afferma Cappellano.

Situazione diversa invece per chi sembra orientato verso una ‘cultura del sospetto’: “A queste persone, che danno una risposta come ‘è sempre stato così, sono cicli’, non interessa minimamente ascoltare. Subentra quella parte di ‘complottismo’, del ‘modificate i dati e le cartine’, come se noi volessimo nascondere qualcosa e fossimo servi di un piano cospiratorio, governato da non si sa chi, contro la popolazione”.

Nelle cartine viene usata una scala cromatica che è la stessa che si usa sia d’estate sia d’inverno da ormai 40 anni. “Usando il rosso scuro sembra che vada tutto a fuoco, ma non è così. La scala è cambiata nel senso che se una volta non c’erano modelli che segnavano 40 gradi, perché non ce n’era bisogno, ora è chiaro che per rappresentarli bisogna aumentare l’intervallo. Ma questi sono discorsi grafico-matematici”, aggiunge Cappellano.

Da Meteo Pinerolo, in ogni caso, la provocazione almeno in una fase iniziale merita sempre una risposta, in primis nel rispetto del loro compito di divulgazione. A volte si perdono le speranze, ma questo dipende dal tipo di interlocutore: “Se intravediamo la possibilità di dialogo, portiamo avanti la discussione perlomeno per provare a far comprendere che ci sono diversi punti di vista da cui analizzare il fenomeno, e qual è il nostro. Per cui ci proviamo. Alla base c’è tanta pazienza e speranza di migliorare man mano la situazione”.

Sabina Comba

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