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Attualità | 29 dicembre 2024, 09:26

Un anno di storie di montagna

In viaggio dalla Val Chisone alla Provincia Granda alla scoperta di posti e persone meravigliose

Un anno di storie di montagna

Siamo giunti alla fine del 2024, per un altro anno ho fatto viaggiare i miei lettori rimanendo comodamente seduti a casa, facendogli scoprire posti poco distanti da loro, di cui nemmeno sapevano l’esistenza. 

Quando ho iniziato a scrivere le storie di montagna per TargatoCN nel febbraio 2022, non avrei mai immaginato quanto questo viaggio sarebbe stato intenso e ricco di emozioni. Oggi, dopo 146 racconti, sento il bisogno di fermarmi un attimo, riflettere e ringraziarvi, uno a uno, per avermi accompagnata lungo questo percorso e aver letto ogni mio articolo, aspettandolo e conservandolo. La frase che amo sentirmi dire è: “Ciao: ti leggo!”

La montagna è sempre stata un luogo speciale per me: un rifugio, una fonte di ispirazione e un orizzonte da scoprire. Ma raccontarla è stato molto più che descrivere panorami mozzafiato o sentieri impervi. È stato entrare in contatto con le persone che fanno vivere e pulsare queste terre. Grazie a voi, lettori, che mi avete seguito con costanza, curiosità e affetto, ho potuto raccogliere e condividere storie autentiche, che parlano di tradizione, fatica, passione e amore per le nostre montagne.

In questi quasi tre anni, ho avuto l’onore di percorrere e raccontare tutte le vallate del Cuneese e anche alcune del torinese, scoprendo in ciascuna una ricchezza unica, fatta di natura, cultura e umanità.

Sono stata in Valle Vermenagna, Valle Pesio, Valle Varaita, Valle Maira, Valle Ellero, Valle Stura, Valle Gesso, Val Corsaglia e poi nelle vicine valli torinesi ovvero Val Chisone, Valle Susa, Val Germanasca e Valli di Lanzo.

Sono andata alla ricerca di piccole realtà, di tenaci montanari che hanno investito tempo, denaro e fatica in altura e che mi hanno donato frammenti della loro vita che io ho regalato a voi per farvi venire voglia di incontrarli. 

Le terre alte oggi sono tante cose.

Un rifugio per scappare da un mondo cittadino che in qualche modo ha tradito il suo abitante o per sfuggire a un momento particolarmente doloroso.

Un nuovo inizio, un luogo dove creare il proprio futuro e realizzare il sogno nel cassetto.

La montagna per molti sono le radici, un luogo a cui fare sempre ritorno perché “radici profonde non gelano mai” e se in altura si è nati è difficile che poi si riesca a vivere altrove.

Infine, la montagna conserva ancora quello “zoccolo duro” di vecchi montanari che non saprebbero vivere altrove, che vedono mancare i servizi essenziali per una vita in questo territorio, che hanno visto spopolare passo a passo la loro casa, chiudere le scuole, le osterie, la bottega e si ritrovano spesso soli, ma restano gente caparbia e cocciuta che spesso mal tollera il forestiero.

Io di una cosa sono davvero convinta, però, che solo una montagna unita, una rete che coinvolga tutti e faccia diventare questo territorio un coro e non singole voci di valle, potrà fare la differenza e essere ascoltata con l’attenzione che merita. Una lunga strada, lo so, ma io ci spero e vedo che qualche piccolo miglioramento sta succedendo.

Ora, con il 2025 alle porte, sento di voler continuare questo viaggio con ancora più entusiasmo. Ci saranno tante novità, nuovi racconti da condividere, nuove persone da incontrare, nuovi luoghi da esplorare. Ma una cosa resterà invariata: il desiderio di raccontare la montagna per quello che è davvero, un mondo pieno di vita, di sfide e di bellezza.

Grazie a voi, che mi avete letto, seguito e sostenuto. Grazie a chi mi ha dedicato il suo tempo, cosa molto preziosa oggi, raccontandomi la sua storia e dandomi fiducia.

Continuate a viaggiare con me attraverso queste storie, a emozionarvi e a scoprire la straordinaria ricchezza delle nostre montagne. Le nostre storie non finiscono qui, anzi: sono sicura che il meglio deve ancora venire. 

Con gratitudine e affetto Cinzia Dutto.

Dimenticavo! Se ci sono delle belle storie che mi vuoi segnalare scrivimi qui duttocinzia2@gmail.com

Un grazie speciale a Cristina Capellino per le foto!

Cinzia Dutto

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