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Attualità | 18 novembre 2024, 18:00

La Val Pellice perde la ‘gran tessitrice’ Mariena Scassellati Sforzolini Galetti

Assistente sociale storica prima della Mazzonis, poi in Consiglio di Valle e infine della Comunità montana, è riconosciuta come l’ideologa nazionale della domiciliarità

La Val Pellice piange l’ideologa nazionale della domiciliarità

La Val Pellice piange l’ideologa nazionale della domiciliarità

Tra i nomi delle persone più influenti della Val Pellice, c’è sicuramente anche il suo: Mariena (Maria Nazzarena) Scassellati Sforzolini Galetti è stata l’assistente sociale che ha acceso i riflettori sui servizi trasformando il territorio per decenni in un’‘isola felice’. L’ideologa nazionale della domiciliarità, riconosciuta come assistente sociale ‘storica’, dall’Università La Bicocca di Milano, è scomparsa ieri, domenica 17 novembre. Aveva novantacinque anni. L’ultimo saluto alla chiesa di San Martino di Torre Pellice si è svolto oggi pomeriggio con un rito ecumenico. “Solo una cerimonia ecumenica poteva rispettare il suo sguardo che sapeva guardare oltre. Era una ‘gran tessitrice’: aveva creato una rete nazionale di relazioni sul tema della domiciliarità di cui lei rimaneva il punto di riferimento” racconta Salvatore Rao, ex assessore alla solidarietà sociale della Provincia di Torino ed ora presidente dell’associazione di promozione sociale di Torre Pollice ‘La Bottega del Possibile’.

Dalla Mazzonis aLa Bottega del Possibile’

Creata l’anno suo pensionamento – nel 1994 – da una dozzina di soci fondatori, la Bottega è uno dei frutti del lavoro di Scassellati Sforzolini Galetti: “D’altronde lei apriva ogni assemblea con lo slogan: ‘Voglio piantare un albero che cresca dopo di noi!’. Ora sono ovunque: nella formazione degli operatori sociali, in numerosi progetti in tutta Italia e nelle proposte legislative” ricorda Giovanni Borgarello, ex assessore del Comune di Torre Pellice. La loro era un’amicizia di famiglia nata quando il padre, Ezio Borgarello, era segretario del Consiglio di Valle. A lui e al presidente dell’ente, l’allora sindaco di Torre Pellice Ettore Bert, Scassellati Sforzolini Galetti si rivolse per istituire un servizio sociale territoriale, in un momento particolarmente drammatico per la Val Pellice. “A quel tempo era assistente sociale di fabbrica: si occupava dei problemi degli operai per la Mazzonis. La chiusura degli stabilimenti dell’azienda, nel 1965, lasciò sul lastrico migliaia di famiglie e lei con la sua energia e fascino intellettuale riuscì a convincere gli amministratori a sviluppare un servizio sociale sul territorio che poi venne considerato all’avanguardia in tutta Italia” racconta Celeste Martina, storico uomo politico della Val Pellice. I loro incontri divennero più frequenti quando lui, nel 1970, venne eletto presidente del Consiglio di Valle: “Se dovessi fare il nome di dieci persone più influenti per la storia della Val Pellice uno sarebbe sicuramente il suo: sapeva affrontare i conflitti, era una donna energica, ascoltata e rispettata da tutti i sindaci e rilevantissima dal 1965 in poi per lo sviluppo dei servizi sociali in Italia. Si batteva per una politica sociale giusta e di cui ora sentiamo la mancanza: la domiciliarità dell’assistenza alle persone deboli” continua Martina.

Il Foyer di Angrogna

Una delle creature di Scassellati Sforzolini Galetti fu il Foyer di Angrogna, realizzato nel 1980: “Permetteva agli anziani che vivevano in montagna in case isolate di trascorrere i mesi invernali in una struttura dotata dei servizi di assistenza per poi tornare in primavera nelle loro case. Mariena voleva che chi lo desiderava potesse continuare a vivere in montagna. Se oggi tanto parliamo di Housing sociale e di Senior Housing è anche grazie a questo esempio” racconta Rao.

Un riferimento per le politiche sociali di Valle

Ma la sua attività non fu legata solo agli anziani: “Tanti di quelli che erano bambini tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta videro il mare per la prima volta grazie al centro estivo che noi giovani avevamo creato e che poi, grazie a lei, fu inglobato dalla Comunità montana – ricorda Borgarello –. Noi animatori venimmo così valorizzati perché ci venne fornita una formazione specifica e proprio da questa esperienza nacque la Tarta volante, cooperativa del settore sociale ancora attiva”.

Senza entrare mai in politica Scassellati Sforzolini Galetti rimase un punto di riferimento per le politiche sociali della Val Pellice per tanti anni: “La conobbi nel 2000 quando mi trasferii qui e divenni socia nella Bottega del Possibile, ma il nostro rapporto si approfondì una quindicina d’anni fa quando mi candidai per la prima volta alla carica da sindaco: mi aiutò in fase di elaborazione del programma elettorale” racconta Maurizia Allisio, ora sindaco di Torre Pellice. Spiega col sorriso come abbia sempre temuto le telefonate di Scassellati Sforzolini Galetti: “Quando mi chiamava era per chiedermi conto di alcune scelte prese dall’Amministrazione comunale che lei non condivideva. Per me è stata un’educatrice severa ed esigente – rivela –. D’altronde per fare carriera in quegli anni una donna doveva essere necessariamente decisa e volitiva”.

Secondo gli amici, ciò che alimentava la sua forza di volontà era il senso di giustizia: “La rendeva una ‘macchina da guerra’, diventava inarrestabile – evoca Borgarello –. Inoltre era pragmatica ma capace di riflettere su ciò che faceva elaborando cultura e costruendo modelli replicabili anche in altri territori”.

Per le sue qualità c’era chi la definiva ‘una roccia’ come raccontava lei stessa in una lunga intervista realizzata dal giornalista Daniele Arghittu per l’Ora del Pellice a cui mostrava una dedica dell’ex ministro alla solidarietà sociale e alla salute, Livia Turco. Proprio Turco nel 2000 le conferì il premio Donna della solidarietà.

Elisa Rollino

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