Non si sa ancora quando arriverà a Luserna San Giovanni ma la notizia è ormai certa: Emilio Tourn, l’alpino ‘Tourn il piemontese’ per lo scrittore Mario Rigoni Stern e ‘Milio Merlo lo scalpellino’ per i suoi concittadini, è stato insignito della medaglia d’onore. Toccherà al cugino, Silvio Tourn, ritirarla: “È passato un anno da quando ho fatto la richiesta e nelle settimane scorse è stato pubblicato il decreto del Presidente della Repubblica che ufficializza il riconoscimento – racconta –. Per noi parenti è una gran soddisfazione!”.
Questo è uno dei risultati della ricerca sull’identità e sulla vita del personaggio di ‘Il sergente nella neve’ condotta dall’assessore del Comune di Cervere Giacomo Dotta in collaborazione con il segretario comunale di Luserna San Giovanni Paolo Mana presentata a dicembre dello scorso anno al Teatro Santa Croce. Poche settimane dopo il Comune di Rorà aveva già deciso di dedicare a ‘Tourn il piemontese’ la nuova sede degli alpini.
“La ricerca ha dimostrato che Tourn era stato internato in campi di lavoro: condizione necessaria per il conferimento della medaglia all’onore” spiega Dotta. Di lui si sapeva che era stato catturato il 9 settembre del 1943 ma del suo internamento c’erano solo poche tracce: “Consultando la corrispondenza tra il lusernese e lo scrittore Mario Rigoni Stern, custodita dall’archivio di Asiago, siamo però riusciti a individuare alcuni dei campi di lavoro dove è stato rinchiuso”. Con lo scrittore condivise un periodo nel campo I B di Hohesnstein da cui lo trasferirono a Merseburg. “Su quello che è accaduto dopo tuttavia rimane il mistero: nelle sue lettere Tourn scriveva semplicemente a Rigoni Stern che aveva ‘continuato a girare’ senza indicare i luoghi”. Rimane sconosciuto anche l’ultimo campo in cui fu internato: “Nel foglio di ritorno la Croce rossa indicò ‘Prandau’: nome che ad oggi risulta indecifrabile, probabilmente si è trattato di un errore di trascrizione”.