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Economia e lavoro | 01 febbraio 2024, 16:54

Auto, ecco gli incentivi per l'elettrico. Ma ai sindacati non basta: "Che futuro per Mirafiori e Lear?". Tavares: "A Torino rischio tagli"

Stanziati 950 milioni per chi compra una vettura sostenibile rottamandone una vecchia. Ma Fiom, Fiom e Uilm puntano il dito sull'assenza di novità per il fronte degli stabilimenti e della produzione

catena di montaggio

Da Roma arrivano gli incentivi per l'elettrico, ma ai sindacati non basta

Ecobonus e incentivi per 950 milioni di euro finalizzati all'acquisto di auto ecosostenibili, elettriche soprattutto. Ecco il risultato del vertice che si è tenuto fino a pochi minuti fa a Roma, presso il ministero delle Imprese e del made in Italy, alla presenza di Adolfo Urso. Obiettivo: svecchiare il parco auto, rottamando vetture più vecchie e inquinanti. E incentivi andranno anche a chi vorrà acquistare o installare colonnine di ricarica. Una decisione che arriva proprio nelle ore in cui, il ceo di Stellantis Carlos Tavares, aveva rilasciato a Bloomberg un'intervista in cui puntava il dito contro l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni: secondo Tavares, attaccare Stellantis è "un capro espiatorio nel tentativo di evitare di assumersi la responsabilità per il fatto che se non si danno sussidi per l'acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio gli impianti in l'Italia". E ha indicato in Mirafiori, dove viene prodotta la 500 elettrica, e Pomigliano le fabbriche italiane i cui posti di lavoro sono più a rischio per effetto delle politiche del governo.

Benaglia (Fim): "Resta fuori la questione industriale"

Dopo tanta attesa, la sensazione nel mondo sindacale è che ci si aspettasse di più. Non per nulla, il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, ha definito l'esito "utile, ma parziale", auspicando che si tratti di "una tappa di un percorso". E ha aggiunto: "Il tema degli incentivi è sicuramente importante perché il settore sta soffrendo, ma esiste un tema legato alla questione industriale che il tavolo odierno non ha affrontato".

Palombella (Uilm): "Serve un nuovo modello per Mirafiori, senza dimenticare Lear"

"Speriamo che nel rapporto con Stellantis - spiegano Rocco Palombella, segretario generale Uilm e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto - il Governo passi da una polemica confusa a una proposta concreta. Da Stellantis in sede sindacale abbiamo già ottenuto infatti una missione produttiva per tutti gli stabilimenti italiani e ciò rappresenta un punto di partenza prezioso, ma pensiamo che il suo piano industriale per l'Italia possa e debba essere completato e migliorato in alcuni aspetti ben precisi, fra cui particolarmente urgente sono l'individuazione di una nuova vettura per Mirafiori in sostituzione della gamma Maserati che sta uscendo di produzione". 

Ma parla torinese anche la situazione di Lear: "La situazione più drammatica è senz'altro quella delle aziende dell'indotto", sottolineano Palombella e Ficco.

Lazzi (Fiom Torino): "Incentivi non bastano, ci sono problemi strutturali"

"Siamo al minimo sindacale, gli incentivi sono uno strumento non in grado di risolvere i problemi strutturali che sono legati alle prospettive produttive degli stabilimenti italiani - dice Edi Lazzi segretario generale della Fiom Cgil Torino -. Ci aspettavamo un piano articolato, sia da parte del governo, che da parte di Stellantis e invece non è stato detto nulla. La situazione è davvero preoccupante, anche alla luce di voci uscite in queste ore, sull’eventualità che il gruppo potrebbe decidere di scendere da 4 a 3 stabilimenti in Italia".

"Le lavoratrici e i lavoratori sono sconcertati - aggiunge Gianni Mannori, responsabile Fiom Cgil di Mirafiori -. A Torino diciamo che si continua a “bamblinare”, a perdere tempo, mentre bisognerebbe accelerare su un progetto per Mirafiori. Fim Fiom e Uilm di Torino hanno prodotto un documento articolato con proposte precise. Bisognerebbe partire da quelle idee, se si vuole davvero fare qualcosa di utile. Se non verranno assegnati nuovi modelli da produrre a Mirafiori, la  situazione da grave diventerà drammatica".

Di Maulo (Fismic): "Piano ambizioso, ma insufficiente"

Il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, conclude: “Il piano ambizioso degli incentivi è utile, ma non sufficiente per affrontare la transizione digitale ed ecologica nel settore. Bisogna introdurre delle barriere tecnologiche europee, sul modello di quanto fatto dagli Usa, per essere competitivi e per evitare che il mercato europeo sia invaso da prodotti cinesi”.

Massimiliano Sciullo

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