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Attualità | 31 marzo 2023, 10:00

Fenestrelle pensa a un’associazione fondiaria per gestire i terreni abbandonati

Stasera l’incontro in Comune aperto a tutti

Fenestrelle pensa a un’associazione fondiaria per gestire i terreni abbandonati

Il Comune di Fenestrelle si interroga sulla gestione dei terreni silenti, ovvero quei terreni incolti ed abbandonati, che diventano zone boschive, spesso poco distanti dalle abitazioni, e stasera, venerdì 31, alle 21, si parlerà della costituzione di un’associazione fondiaria per prendersene cura.

L’incontro aperto a tutti si terrà in sala consiliare, in via Roma, 8, alla presenza dei dottori forestali Andrea Ighina e Igor Cicconetti, che introdurranno la proposta.

“È stato uno dei temi trattati in campagna elettorale, intendiamo impegnarci a risolvere il problema che i terreni abbandonati possono rappresentare a livello di rischio idrogeologico e rischio incendi – spiega Paolo Challier, consigliere di maggioranza di Fenestrelle, con deleghe all’ambiente, verde pubblico, protezione civile –. Nel mio impegno di Vigile del Fuoco, ho assistito a vari episodi di incendi che hanno raggiunto le abitazioni proprio perché le zone boschive, incolte, erano troppo vicino. Se in Alta Valle hanno optato per l’obbligo di sfalcio degli alberi troppo alti, noi eravamo alla ricerca di una soluzione che coinvolgesse la popolazione, andando loro incontro, senza caricarli di nuovi obblighi, ma proponendo un’opportunità, anche perché spesso questi terreni appartengono a persone anziane, magari con problemi di deambulazione, e si trovano a volte in luoghi difficili da raggiungere, per la pendenza o perché in zona boschiva, benché a pochi metri dalla strada”.

La proposta arrivata da Ighina, è stata quella della costituzione di un’associazione fondiaria: “Segnaleremo un bando della Regione, che scadrà verso metà aprile, per la costituzione di un’associazione fondiaria. Il bando permette di sostenere i costi burocratici della costituzione, ma l’associazione si potrebbe costituire anche al di fuori del bando – spiega –. Si tratta sostanzialmente di mettere insieme questi terreni, spesso piccoli, per gestirli in modo unitario. L’associazione fondiaria di per sé non produce niente, ma si occupa di gestire, o, meglio, dare in gestione questi terreni abbandonati, per migliorarne gli aspetti idrogeologici, a partire da un tema importante come quello dell’acqua. Potrebbe trattarsi anche di terreni edificabili, oppure ad uso agricolo, i soci potranno avanzare le loro proposte, e il risultato dovrà essere quello di un miglioramento dell’intero territorio, non solamente sotto l’aspetto estetico, ma proprio a livello di impatto idrogeologico”.

Challier auspica una partecipazione numerosa, non solo da parte dei proprietari dei terreni: “È importante sottolineare come l’associazione fondiaria sia e debba essere un’associazione non a scopo di lucro: i proventi vengono reimpiegati all’interno della stessa ed utilizzati esclusivamente per la manutenzione dei terreni che ne fanno parte. I proprietari dei terreni rimangono tali, mentre si può associare chiunque abbia a cuore la tutela del territorio”.

Tatiana Micaela Truffa

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