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Economia e lavoro | 16 febbraio 2023, 07:00

Scarti a chi? Torino scommette sulle mucche: possono illuminare la città (ma anche muovere i bus)

Coldiretti rilancia il potenziale dei reflui degli allevamenti: "Possiamo produrre energia e metano, ma anche fertilizzanti chimici"

mucche - foto d'archivio

Scarti a chi? Torino scommette sulle mucche: possono illuminare la città

Nel mondo dell'allevamento c'è molta più innovazione di quanto non si pensi, anche per rispondere a domande più ampie rispetto alla semplice cura degli animali da latte e da carne. La conferma arriva da alcune eccellenze torinesi, che sono pronte a giocare la propria partita nella produzione di energia.

Se n'è parlato in un convegno organizzato da Coldiretti Torino dal titolo  "Le stalle illuminano la città". Nel cuore della città, in pieno centro. Per avvicinare gli animali e le loro attività non solo quando si parla di gregge che bruca l'erba alta.

Dai diamanti non nasce niente..

La "materia prima" in questione è il letame prodotto dagli animali. Siano essi suini o bovini, anche se nel secondo caso si tratta di numeri superiori. "E non bisogna confondere la produzione di metano e gas da parte degli animali con l'inquinamento degli allevamenti nell'aria. Quello è legato all'uso di combustibile fossile", spiega Davide Biagini, dell'Università di Torino. "Anzi l'agricoltura contribuisce a sottrarre emissioni nocive dall 'atmosfera, prodotti da altri settori".

"Scarti a chi? Possiamo fare molto per tutti"

"Quando l'agricoltura innova non tira fuori soluzioni solo per se stessa - dice il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cicci, di professione allevatore -, ma come settore facciamo fatica a raccontare quel che di buono sappiamo fare. Corrente elettrica da fonti pulite, metano, ma anche Co2 e fertilizzante chimico da usare in agricoltura biologica. Sono ancora scarti?".

"Un grosso problema, piuttosto, sono i parchi agrivoltaici che in realtà sono soltanto fotovoltaici e quindi sottraggono terreno alla coltivazione".

Chiavarino: "E se alimentassimo così i nostri bus?"

"Siamo di fronte a un cambio epocale, si parla di presente, ma è anche futuro. E Torino è molto più coinvolta di quando non si possa pensare - dice Paolo Chiavarino, assessore comunale al Commercio - e chissà che un domani da queste attività non si possa ottenere carburante per muovere anche i nostri mezzi pubblici".

"L'agricoltura è importante per ridurre l'impatto ambientale, anche in città - concorda l'assessore regionale Marco Protopapa - e spesso suona paradossale sentire che gli si attribuisce la colpa dell'inquinamento. Ci sono partite importanti e scommesse da fare insieme".

Massimiliano Sciullo

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