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Eventi | 01 dicembre 2022, 13:20

Sette intrepidi eroi salvano le Terre dell’Alto Ovest in un fantasy a 22 mani

Il collettivo Inkiostri presenta domani a Bobbio Pellice ‘I Sentieri del Nizhar’

Sette intrepidi eroi salvano le Terre dell’Alto Ovest in un fantasy a 22 mani

Sette intrepidi eroi affrontano lunghi e pericolosi cammini per salvare le Terre dell’Alto Ovest: questa è la storia de ‘I Sentieri del Nizhar’, libro fantasy scritto a ventidue mani ambientato in un Piemonte fantastico. Domani, venerdì 2 dicembre la presentazione a Bobbio Pellice.

‘I Sentieri del Nizhar’, edito da Marcovalerio, è la seconda opera del collettivo Inkiostri, e vi hanno lavorato autori di tutto il nord Italia, ma prevalentemente piemontesi e del pinerolese: Daniele Barale, Filippo Bergonzoni, Chiara Bertoglio, Giovanni Bertoglio, Ives Coassolo, Andrea Donna, Maria Finello, Chiara Nejrotti, Luisa Paglieri, Patrizio Righero e Giovanni Soppelsa. Il loro primo volume, ‘La Compagnia dell’Oste’, pubblicato dal medesimo editore, è una raccolta di racconti su diverse tematiche, mentre per ‘I Sentieri del Nizhar’ gli autori si sono cimentati nello scrivere un unico racconto, divenuto un romanzo. “Ho dato l’avvio io con il primo capitolo – racconta Righero –, ispirandomi a un’escursione fatta qualche anno fa con degli amici sull’Albergian, e al meraviglioso paesaggio offerto dal tramonto in vetta”. Le Alpi Cozie diventano lo sfondo e il contesto delle avventure della compagnia di eroi dai poteri sovrannaturali, ma vengono reinterpretate in chiave fantasy: così l’Albergian diventa Elberghion, “la cima mozza del Kamàra, soverchiata da quattro imponenti torri fortificate” non è altro che lo Chaberton, e la città di Antilia, che sorge a cavallo di due laghi speculari, è la rivisitazione di Avigliana.

Dopo il primo capitolo di Righero, il collettivo ha estratto a sorte l’ordine di scrittura dei restanti autori, ripetendo il processo fino a giungere alla conclusione in circa un anno. La stesura è avvenuta online, su un documento accessibile a tutti, in modo che ogni scrittore potesse correggere e migliorare il lavoro altrui. “È quasi sempre stata ‘buona la prima’ – aggiunge Righero –, ma andando avanti con la trama e con la complessità dell’ambientazione è aumentata progressivamente la difficoltà di scrittura, rendendo a volte necessario qualche intervento”. Gli ultimi capitoli, che abbandonano l’ambientazione di montagna per svolgersi in un deserto, fisico e metaforico, sono a opera di Bertoglio. “Avevo una grandissima responsabilità – rivela l’autrice – e non volevo deludere le aspettative dei miei compagni d’avventura. Leggendo i contributi man mano mi ero fatta un’idea della conclusione, e fortunatamente l’autore che mi ha direttamente preceduta è andato nella stessa direzione. Alla fine sono i valori comuni a tutti gli appartenenti al gruppo, di compassione e misericordia, che mi hanno aiutata a rintrecciare i fili che gli altri avevano lasciato in sospeso”. Di ispirazione tolkieniana, il romanzo è corredato da poesie e canzoni, da un’appendice finale di approfondimento su cultura e peculiarità delle ‘Terre dell’Alto Ovest’, e da una mappa, sviluppata anch’essa progressivamente con ogni aggiunta di luoghi e paesaggi.

Domani, venerdì 2 dicembre, alle 21, sarà possibile partecipare alla presentazione del romanzo, in compagnia del collettivo, alla Sala della Dogana Reale della biblioteca Madeleine Jahier Muston di Bobbio Pellice, in via Sibaud. Alla presentazione si potrà anche acquistare il romanzo, di cui è disponibile un book trailer. Per partecipare è consigliata la prenotazione al 348 2966054 o scrivendo a covcomunicazione@diaconiavaldese.org.

Rosa Mosso

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