Dopo anni di rinvii, da oggi scattano in tutta Italia le sanzioni per l'esercente che nega la possibilità di essere pagato con modalità elettronica.
A stabilirlo, il Decreto Legge 36/2022 - cosiddetto PNNR-2 -, il quale ha modificato l'articolo 19-ter della Legge di conversione del Decreto 152/2021, anticipandone di sei mesi l'entrata in vigore. Nel novero delle categorie sottoposte ad obbligo figurano gli artigiani, come falegnami, fabbri e idraulici, i ristoratori e i baristi, e poi: negozianti e ambulanti. E ancora, tra gli altri: notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro e dentisti.
Gli obblighi erano vigenti da mesi, diverso il discorso per le sanzioni in caso di violazione: a causa di proroghe e veti di alcune forze politiche infatti la punizione pecuniaria non era ancora mai entrata in vigore.
L'obiettivo é dichiaratamente a sostegno della riduzione dell'evasione fiscale.
Nella sostanza, l'importo della sanzione in caso di non giustificata negazione dell'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici é di 30 euro, a cui si somma il 4% del valore della transazione. Esemplificando: su un pagamento elettronico negato di 50euro, la multa applicata é di 32euro totali, su una base di 100euro sale a 34euro.
Diverse le prese di posizione a supporto della misura da parte delle associazioni di consumatori, anche se il decreto fa esplicito riferimento a casistiche in cui rimane la possibilità di non poter pagare elettronicamente. Codacons denuncia infatti il fatto che una semplice dichiarazione di guasto al POS possa permettere all'esercente di evitare la sanzione.