Sono ancora il turismo e il terziario (in particolare i servizi alla persona) a "tirare" l'occupazione in Piemonte. Secondo i dati Unioncamere-Excelsior, infatti, per il mese di maggio sono previsti poco meno di 26.500 nuovi ingressi nel mercato del lavoro regionale.
Un numero che mostra - complici anche le difficoltà e le incertezze economiche globali - un calo di 1.330 unità rispetto al mese di maggio dello scorso anno. Pesano, in particolare, i cali di manifatturiero e costruzioni.
Si mostra invece un aumento se il ragionamento è esteso sul trimestre: tra maggio e luglio, infatti, le assunzioni potrebbero salire a 86.600, 790 in più dello stesso periodo del 2021.
Il 70% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti (ma il 62% dei contratti saranno a tempo determinato), il 21% lavoratori somministrati, il 2% collaboratori e il 7% altri lavoratori non alle dipendenze. Solo il 24% dei contratti sarà a tempo indeterminato.
Resiste tuttavia la difficoltà a "incrociare" la domanda delle aziende e la proposta di chi cerca lavoro: a maggio è complesso trovare il 43% delle figure professionali da inserire in azienda. Tra i profili più difficili da trovare ci sono Dirigenti e Direttori (l’82% è di difficile reperimento), Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (70 figure ricercate con difficoltà nel 67% dei casi), Medici e altri specialisti della salute (65%), Operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori e Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (per entrambe le figure la difficoltà di reperimento si attesta al 64%) e Operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili con circa 200 figure ricercate nel mese e un grado di difficoltà del 43%.