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Economia e lavoro | 25 settembre 2021, 07:50

La blockchain, questa sconosciuta: quando per le aziende piemontesi il 4.0 parla arabo

Secondo la ricerca Unioncamere, solo l'11% delle imprese della nostra regione ha applicato l'innovazione tecnologica: soprattutto robot e cyber security

robot collaborativo appoggiato a un tavolo

Secondo le statistiche, sono i robot collaborativi quelli che vedono i maggiori investimenti in Piemonte

La chiamano "transizione", ma in alcuni casi si tratta ancora di futuro e non di presente. Se ovunque si legge la sigla 4.0 abbinata a ogni sussulto tecnologico, nella realtà di tutti i giorni delle aziende piemontesi non è così. E la dimostrazione arriva da un focus fatto da Unioncamere Piemonte, in occasione della seconda indagine trimestrale 2021, proprio sulla diffusione e sul radicamento di questo tipo di innovazione nelle attività produttive.

Conoscenza: ok le grandi aziende, ma non si arriva al 50%

Dai numeri emerge un territorio attento, ma in cui lo scatto deve ancora essere compiuto: se infatti nel 2017 il livello di conoscenza era dichiarato dal 23% delle imprese piemontesi, il vero balzo si è avuto nei confronti del 2018 (con una "fetta" salita al 37%), ma dal 42% del 2019, il 2020 si è assestato al 43%. 
Una diffusione dunque che non raggiunge ancora nemmeno un'azienda su due, a che riguarda soprattutto le realtà più sviluppate (84% per chi ha più di 250 addetti) e con picchi nei settori di meccanica (59%) o chimica-plastica (53%).

Dalle parole ai fatti: solo un'azienda su 10 ha investito

Dalla conoscenza all'adozione, però, il passo è ancora lungo da compiere. Oltre 7 aziende su 10 (72%) non hanno ancora applicato nulla. Solo l'11% lo ha già trasformato in realtà, mentre per altri il progetto (17%) è ancora sulla carta o in via di pianificazione. La percentuale è comunque salita rispetto al 2% del 2016. E le applicazioni riguardano soprattutto i robot collaborativo (48%) e Internet applicato alle strumentazioni (30%). Subito dopo la sicurezza digitale (29% così come la realtà aumentata e la simulazione tra macchine interconnesse). Decisamente remote le posizioni dell'intelligenza artificiale (10%) e ancor di più la blockchain (3%).A convincere chi si orienta sul 4.0 sono soprattutto le misure finanziarie: dal superammortamento al fondo di garanzia.

 

Benefici e ostacoli

Più variegato il quadro sui benefici che si riscontrano, sposando l'innovazione: nel 60% dei casi si parla di maggiore produttività e riduzione degli errori, ma c'è un 49% di qualità aumentata, insieme a minori scarti di materie prime e maggiore velocità (41%) o flessibilità (33%).

L'altra faccia della medaglia sono gli ostacoli: soprattutto di tipo economico (56% dice di non avere risorse adeguate), ma anche difficoltà con Internet e la banda ultra larga (41%). Risalta anche una competenza piuttosto scarsa in materia (38%).

Massimiliano Sciullo

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