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Economia e lavoro | 15 febbraio 2021, 12:07

Stop in extremis allo sci, Ventre: “È un attentato a chi deve lavorare. Solidarietà a Prali”

Il presidente dell’Unione montana dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca prende posizione sulla decisione del Governo di ieri sera

Il flash mob del 5 dicembre a Prali

Il flash mob del 5 dicembre a Prali

In montagna lo stop a poche ore dalla ripartenza sa di schiaffo a un settore, che più volte si è sentito vicino a ricominciare il suo lavoro dove lo aveva lasciato a marzo scorso, per l’emergenza sanitaria.

A prendere posizione anche Marco Ventre, presidente dell’Unione montana dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca: “Firmare un'ordinanza di non apertura senza alcuna concertazione con la Regione e con le comunità e i territori montani, a 15 ore dalla tanto sperata apertura delle piste da sci, non è solo mancanza di rispetto, è un vero e proprio attentato a chi nelle ultime ore, giorni e settimane ha fatto di tutto per adeguare le stazioni alle norme, ma anche per preparare le piste, a tutte quelle famiglie che volevano portare a casa il proprio pane quotidiano con il lavoro, e non con le elemosine di stato che chissà quando arriveranno”.

L’Unione esprime la sua solidarietà al Comune di Prali e ai lavoratori delle montagne del suo territorio. Già il 5 dicembre i sindaci si erano schierati nel piazzale della Seggiovia per chiedere regole certe che consentissero di ripartire e dare fiato a famiglie e imprese del territorio. Ora l’ennesimo stop: “Le nostre Montagne non meritano tutto ciò, come non lo merita tutto il mondo di persone che attorno alla montagna ci vive, si mantiene, e mantiene le proprie famiglie ed i propri affetti”.

Marco Bertello

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