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Attualità | 10 febbraio 2021, 08:39

La ‘torre’ di Luserna Giovanni ha i giorni contati

Il serbatoio pensile di Pralafera verrà demolito il 16 febbraio. È prevista l’evacuazione di case e aziende circostanti, la chiusura del traffico e il divieto di sosta in alcune vie

Torre di Pralafera a Luserna San Giovanni

Svettando sopra i tetti di case e capannoni è stato l’elemento che ha caratterizzato per decenni il paesaggio di Pralafera, l’ex area industriale di Luserna San Giovanni che ospitava lo stabilimento della Mazzonis teatro, nel 1920, di un’occupazione operaia la cui eco giunse in tutta Italia. Realizzata probabilmente negli anni Trenta, per accumulare acqua in caso di incendio.

Il serbatoio pensile – torre piezometrica –, ben visibile da via Pralafera e strada della Murisa, ha però solo più qualche giorno di vita, perché verrà fatto brillare martedì 16 febbraio. “Prima dell’esplosione la struttura verrà ingrigliata in modo da limitare l’emissione di polvere e al fine di farla cadere perpendicolare al terreno” spiega Massimo Chiarbonello, responsabile dell’area vigilanza del Comune di Luserna San Giovanni.

La decisione di demolirla è stata presa dalla famiglia che ne è proprietaria dopo una lunga riflessione: “Ormai in disuso da molti anni, in passato abbiamo immaginato di darle una nuova funzione, sarebbe potuto diventare, ad esempio, una parete di arrampicata – rivela Daniela Magra –. Ormai però è pericolate e nessun ingegnere ci ha saputo assicurare che bastano i lavori di messa in sicurezza per farla tenere”.

Ma c’è un altro rischio che ha spinto verso la decisione: capita non raramente che sulla torre salgano delle persone, soprattutto giovani. “L’ultima volta è accaduto sei mesi fa, li abbiamo anche visti – racconta Magra –. Ed è così da diversi anni: ogni due o tre mesi devo rifare la recinzione attorno alla struttura perché qualcuno l’ha tagliata per salire”. Un disegno murale di un animale intento a fumare uno spinello è la traccia di una delle ultime incursioni in cima alla torre.

 

Martedì 16 febbraio le operazioni di demolizione sono previste per le 9 e il brillamento sarà proceduto da segnali sonori. “Verranno evacuati parte degli alloggi presenti in Pralafera e la ditta Sanmorì. Prevediamo però che già a partire dalle 9,30 le persone potranno rientrare nelle loro case e iniziare a lavorare” spiega Massimo Chiarbonello. La zona sarà chiusa al traffico veicolare e pedonale ufficialmente dalle 8 alle 12 ma si prevede che possa essere riaperta anche prima. Per tutta la durata delle operazioni ci sarà il divieto di sosta nelle strade interessate che sono strada della Murisa, dall’incrocio con via Pralafera all’incrocio con via Ciaperassa, incluso il civico 4 interni 1-2-3, e via Pralafera dall’incrocio con strada della Murisa fino al civico 36. 

 

Elisa Rollino

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