Alla Nicchia di Cavour la cena del bollito diventa ‘intelligente’

“Dopo quindici anni sarebbe stata la prima volta che avremmo dovuto rinunciare alla Cena del bollito di bue, che apriva i nostri appuntamenti dopo le feste natalizie, quindi abbiamo trovato questa soluzione per salvare la tradizione”. Franco Turaglio, titolare del ristorante la Nicchia di Cavour racconta come è nata la ‘smart dinner’ (‘cena intelligente’, in analogia con il termine ‘smart working’) di venerdì 29, quando lo staff del locale, il macellaio Luca Gandione, l’allevatore dell’azienda agricola Lisa di Valfenera e il produttore di vino Mauro Camusso si collegheranno via Zoom con chi ha optato per la cena a domicilio. Un modo per spiegare i prodotti e i piatti che verranno consegnati e guidare all’assaggio, come nello stile del ristorante, usando anche dei video, “realizzati dal cuoco e da un amico”.

Con le restrizioni delle ultime settimane, la consegna a domicilio è diventata la soluzione principale per continuare a lavorare e tenere i rapporti con la clientela, ma ha anche sollecitato delle riflessioni: “In questo periodo mi sono reso conto che andare a casa della gente è una cosa dovuta per noi – argomenta Turaglio –. Durante le feste abbiamo lavorato abbastanza e abbiamo fatto una consegna in collina a Moncalieri a un nostro cliente che veniva sempre alle serate. Lui ci ha detto che non si osava chiamarci per farci venire fin lì e ho pensato a quanta strada faceva lui per venire normalmente da noi. “Andare a casa” dei nostri clienti, in questo momento, è un gesto di riconoscenza per il loro sostegno”.