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Attualità | 21 giugno 2020, 09:00

Un anello “lucidato” per il Cruello di Bobbio Pellice

Il Cai Uget Val Pellice ha ripulito un antico sentiero forestale considerato un capolavoro di ingegneria e inserito in un itinerario

Un anello “lucidato” per il Cruello di Bobbio Pellice

È considerato un capolavoro di ingegneria con numerosi tornanti, pendenza costante, muretti a secco di contenimento e traversine in pietra per l’acqua di scolo. Realizzato tra le due guerre, l’antico sentiero forestale che da borgata Balangìe (Bobbio Pellice) va verso il  rifugio Cruello, nell’omonimo vallone, è stato ripulito domenica 14 scorsa da 9 soci del Cai Uget Val Pellice. Il sentiero premette di salire più in quota rispetto al rifugio e di arrivare appena sotto la punta Bariound. Da lì si imbocca una pista forestale per il disboscamento, realizzata in tempi più recenti, che scende al rifugio.

Roberto Rigano, presidente della commissione sentieri della sezione, ha coordinato i lavori: «Si tratta di un luogo da riscoprire, un sentiero caduto in disuso ma che è un’opera d’arte. Si inoltra tra boschi di faggi e larici in un vallone alternativo della Val Pellice, speciale perché molto silenzioso». Una volta raggiunto il rifugio Cruello – che un tempo era una caserma del corpo forestale – si può ridiscendere per un’altra strada che è anche percorso fuoristrada e sulla quale si possono quindi incontrare mezzi autorizzati al transito: «È la classica pista per il rifugio Cruello manutenuta dal Comune di Bobbio Pellice. In questo modo si realizza un itinerario ad anello che può essere percorso in 3 o 4 ore a seconda della velocità».

Per raggiungere l’inizio dell’antico sentiero forestale ripristinato bisogna procedere da Bobbio Pellice in direzione Villanova e, poco prima di borgata Malpertus, imboccare a destra la strada che sale alla borgata Campi, seguendo le indicazioni per il rifugio Cruello. Si può salire in auto finché la strada non diventa sterrata e vietata ai mezzi non autorizzati. Da lì, quindi, si continua a piedi fino a prendere, in prossimità dei pali dell’energia elettrica, una stradina che porta alla borgata Balangìe. Percorsi pochi centinaia di metri si imbocca a destra l’antico sentiero forestale che si inoltra in mezzo alle piante.

Per aprire il percorso i volontari hanno impiegato tutta la giornata di domenica: «È stato necessario tagliare la vegetazione che copriva il sentiero e riaprire la canalette di scolo dell’acqua che si erano riempite di terra – spiega Rigano –. Infine abbiamo posizionato la segnaletica orizzontale: le tacche bianche e rosse». Rifugio e sezione del Cai stanno lavorando ora alla segnaletica verticale, cioè i pali con i cartelli contenenti nomi delle località e distanze, che si prevede di piazzare lungo il percorso. Il sentiero del Cruello ha aperto la stagione di pulizia per il Cai Uget Val Pellice, partita in ritardo rispetto allo scorso anno a causa delle limitazioni alla mobilità: «Il prossimo intervento sarà sul sentiero che porta al Lago del Malconsei sopra la Conca del Pra – annuncia Rigano –. Anche quello verrà risistemato e dotato di segnaletica».

Elisa Rollino

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