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Politica | 21 luglio 2025, 12:16

Pinerolo si mette in rete per i diritti delle persone Lgbt

Il Comune aderisce a Re.A.Dy.: “Voglio dare un segnale anche agli altri paesi del Pinerolese”

Da sinistra, Lia Bianco e Silvia Lorenzino al Pride di Torino

Da sinistra, Lia Bianco e Silvia Lorenzino al Pride di Torino

“Essere assessore alle Pari Opportunità vuol dire prendere posizione anche sulla tutela dei diritti umani delle persone Lgbt”. L’assessora Lia Bianco spiega con questo argomento l’adesione alla rete Re.A.Dy., nata nel 2006 su iniziativa dei Comuni di Roma e Torino, come uno spazio dove scambiarsi buone prassi per includere le persone Lgbt e combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

Bianco ha già un’identità di vedute con parte della minoranza, perché queste tematiche sono condivise anche da Silvia Lorenzino, presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili e rappresentante del Pd. L’adesione a Re.A.Dy. potrebbe però far storcere il naso tra i banchi del centrodestra, ma l’assessora ha le idee chiare: “Far parte di questa rete è un dovere, come far parte della rete territoriale delle scuole del Pinerolese (Retepin, ndr), in quanto assessora all’Istruzione”.

Il suo intento è anche “dare un segnale, perché tra i Comuni del Pinerolese che hanno aderito, c’è solo Torre Pellice, con cui collaboreremo. Vorrei che altri, quantomeno, si incuriosissero”. Per Pinerolo non si tratta di partire da zero: “Si è già fatto molto, e anche gesti simbolicamente forti, come la vicesindaco Costarelli, che ha portato il gonfalone del Comune al Pride anni fa – sottolinea –. Inoltre è già nato uno sportello queer in città per dare sostegno alle persone. Da un lato vogliamo fare educazione su questi temi, dall’altro aiutare chi ha difficoltà, in prima persona, ad accettarsi”.
L’obiettivo di arrivare a una “società più inclusiva, equa e solidale” passerà anche attraverso le scuole: “Alcune di loro lavorano già su questi temi e vogliamo dare un coordinamento alle iniziative – entra nel merito –. Inoltre pensiamo, per il prossimo anno, di organizzare una serie di eventi dalla Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia e la Transfobia del 17 maggio, fino a giugno, mese del Pride, coinvolgendo anche i più piccoli in questo percorso che non è pedagogia gender, come alcuni dicono, ma educazione alla diversità”.

Marco Bertello

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