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Economia e lavoro | 20 maggio 2025, 07:00

Devi ristrutturare una villa? Ecco qualche utile consiglio

La ristrutturazione di una villa non è un semplice intervento edilizio.

Devi ristrutturare una villa? Ecco qualche utile consiglio

È piuttosto un processo stratificato, denso di decisioni, ostacoli, opportunità e – perché no – sorprese. Quando si affronta un progetto del genere, le domande si moltiplicano: quanto durerà? Quali costi comporterà? Da dove si comincia? Quali priorità mettere in cima alla lista? L'obiettivo non è solo avere una casa rinnovata, ma un'abitazione che rifletta una visione precisa, sia funzionale e – dettaglio non trascurabile – che rispetti i limiti imposti dal budget.

Vediamo come orientarsi.

Analisi preliminare: il vero punto di partenza

Chiunque abbia tentato una ristrutturazione lo sa: il rischio di sottovalutare l’analisi iniziale è sempre dietro l’angolo. Spesso si comincia parlando di stile, pavimenti, colori. Ma una villa è un organismo complesso, con un passato costruttivo che non va ignorato. Le fondamenta, le murature, l'impiantistica... ogni dettaglio va scrutato a fondo.

Un rilievo tecnico accurato e uno studio di fattibilità strutturale sono indispensabili. È qui che si gioca la prima partita: quella della verità sull’immobile. Senza questa consapevolezza, qualsiasi progettazione rischia di trasformarsi in una sequenza di correzioni a posteriori, con costi che lievitano e tempi che slittano.

Un progetto su misura: tra estetica e necessità

Arrivati al tavolo con l’architetto, le idee devono prendere forma. Ma attenzione: non si tratta soltanto di esprimere gusti personali. La progettazione implica equilibrio. Funzionalità e comfort non sono secondari rispetto all’aspetto visivo. In molte ville, ad esempio, l’ottimizzazione della distribuzione interna degli ambienti è la chiave per migliorare l’abitabilità.

Cucine che si aprono sul soggiorno, zone notte meglio isolate, bagni pensati non come meri spazi di servizio ma come micro-oasi. Tutto questo, però, deve convivere con vincoli architettonici preesistenti e con la logica del risparmio energetico. Qui entra in gioco un altro capitolo essenziale.

Efficienza energetica: una ristrutturazione che guarda avanti

Non si ristruttura solo per motivi estetici. Oggi, la vera sfida è trasformare la villa in un’abitazione sostenibile, dal punto di vista economico e ambientale. L’isolamento termico, per esempio, è uno degli ambiti con il miglior ritorno sull’investimento. Meno dispersione significa meno consumi, quindi meno costi nel medio-lungo periodo.

Un intervento che incide notevolmente sul rendimento energetico è il rifacimento del tetto – un lavoro spesso sottovalutato perché invisibile a fine cantiere. Tuttavia, rinnovare una copertura con materiali isolanti e impermeabilizzanti consente di migliorare radicalmente l'efficienza dell'intero edificio.

Anche la scelta degli infissi, l’adozione di pannelli fotovoltaici e l’installazione di pompe di calore giocano un ruolo importante. Ma non è tutto. Ci sono aspetti meno appariscenti, come la ventilazione meccanica controllata, che fanno la differenza nel quotidiano.

Tempi e fasi: una danza sincronizzata… o quasi

Sulla carta, la ristrutturazione di una villa può durare dai dieci ai diciotto mesi. Ma nella pratica, chiunque abbia vissuto un cantiere sa che le tempistiche sono elastiche, influenzate da variabili poco controllabili: ritardi nei materiali, cambi di progetto, condizioni climatiche, autorizzazioni che tardano ad arrivare.

Le fasi sono note: rilievo, progetto, pratiche edilizie, demolizioni, lavori strutturali, impiantistica, finiture. Ma ciò che spesso sfugge è l’interdipendenza tra queste tappe. Un ritardo nelle forniture può bloccare un intero segmento del cantiere. E un errore nell’impianto elettrico, scoperto in fase avanzata, può generare demolizioni impreviste.

Per questo, affidarsi a un direttore dei lavori capace e presente è una delle scelte più strategiche.

Il nodo burocratico: più complicato di quanto sembri

Una delle sezioni meno affascinanti del progetto – ma non per questo evitabile – è quella legata agli aspetti normativi e autorizzativi. Ogni intervento deve rispettare il Testo Unico dell’Edilizia, con vincoli che variano in base alla località, al tipo di villa e alla sua posizione nel tessuto urbano.

Se la villa è sottoposta a vincoli architettonici o paesaggistici, le procedure si complicano ulteriormente. In questi casi, anche un semplice cambio di infissi può richiedere l’autorizzazione della Soprintendenza. Occuparsi di questi dettagli significa, in pratica, evitare blocchi improvvisi dei lavori o – peggio – sanzioni e demolizioni forzate.

Quanto costa, davvero?

Il tema più delicato resta comunque quello economico. Il costo medio di una ristrutturazione oscilla tra i 1.000 e i 1.500 euro al metro quadrato, ma ogni cifra deve essere pesata con attenzione. Ad esempio, una ristrutturazione che coinvolge anche impianti, tetto e finiture di pregio può arrivare facilmente a superare i 2.000 €/mq.

A incidere sono variabili come:

  • stato dell’immobile;
  • tipo di materiali scelti (standard o di lusso);
  • complessità degli impianti;
  • difficoltà logistiche (accessibilità del cantiere);
  • eventuali vincoli di tutela.

E non bisogna dimenticare i costi “invisibili”: onorari professionali, tasse comunali, occupazione suolo pubblico, traslochi temporanei, pulizie di fine cantiere. Una pianificazione economica seria include un fondo emergenze pari almeno al 15% del budget.

Un investimento che guarda al futuro

Ci sono ville che nascono vecchie e ville che, con il giusto intervento, tornano a nuova vita. Il processo non è rapido, né privo di ostacoli. Ma chi riesce a portarlo a termine con lucidità progettuale, scelte consapevoli e un pizzico di coraggio, si ritrova con qualcosa di più di una casa rinnovata.

Si ritrova con un luogo che racconta una storia. La sua.











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