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Politica | 03 giugno 2024, 13:04

“La Giunta Cirio ha rincorso urgenze, serve programmazione nella sanità e nei trasporti”

La ricetta di Alberto Avetta (Pd), consigliere uscente, ricandidato alle elezioni regionali dell’8-9 giugno, sono investimenti pianificati per garantire servizi efficienti

Alberto Avetta, candidato alle elezioni regionali nelle fila del Pd

Alberto Avetta, candidato alle elezioni regionali nelle fila del Pd

“In questi anni la Giunta Cirio ha rincorso le urgenze, ma non ha fatto programmazione e i risultati si vedono nella Sanità e nei Trasporti” è diretto Alberto Avetta (Pd).

Consigliere regionale uscente, classe 1969, sposato con Daniela e papà di Pietro e Vittorio, Avetta ha un’esperienza ventennale nel campo dell’Amministrazione pubblica. Ha ricoperto anche il ruolo di vice presidente della Provincia di Torino ed è stato vicesindaco della Città metropolitana di Torino.

In questi anni ha partecipato a oltre il 97,5% delle sedute regionali, presentando più di 150 interrogazioni e question time e andando di persona in quasi tutti i Comuni della Provincia per conoscere le problematiche. Due temi su tutti si impongono all’attenzione.

Treni ‘vecchi’ e inquinamento

L’età media dei treni in Piemonte è circa di 17 anni, con gli investimenti programmati da Chiamparino si scende a 12-13 anni – entra nel merito –. Ma questa Giunta non ha avuto una strategia. L’Emilia Romagna è simile a noi, come Regione, e in 8 anni il presidente Bonaccini ha portato l’età media dei treni a un anno. È la prova che si può fare”.
Un rinnovamento del parco mezzi, secondo Avetta non ha solo dei vantaggi per chi ha difficoltà a spostarsi con altri mezzi o preferisce comunque il trasporto pubblico: “Migliorerebbe anche la qualità dell’aria, riducendo l’inquinamento e ne beneficeremmo tutti, vista la situazione della Pianura Padana”.

“Nessun intervento contro le liste d’attesa”

Sulla sanità la Giunta Cirio ha dimostrato la stessa mancanza di strategia: “Una signora di Cuneo mi ha telefonato per dirmi che eravamo ‘tutti matti’ – svela un aneddoto –. Doveva portare sua madre a una visita e il primo posto libero era a gennaio 2025, a Verbania. Visti i tempi e i costi di spostamento, ha scelto di andare dal privato e sua madre ha avuto la fortuna che lei potesse accompagnarla e che si potessero permettere questa spesa. Ma per altre famiglie il rischio è di non potersi curare”. La sanità privata non va demonizzata, secondo lui, “però la guida deve restare saldamente nelle mani del pubblico che deve pensare a tutti, anche a coloro che altrimenti non avrebbero la possibilità di curarsi. Il Covid è stata un’emergenza, ma dopo si doveva intervenire per abbattere le liste d’attesa. Altre Regioni l’hanno fatto, noi no. Viene da chiedersi perché...”

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