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Economia e lavoro | 12 aprile 2024, 10:05

Torino fa la storia: in 12mila in piazza per chiedere che Mirafiori abbia un futuro. "Operai non siano prigionieri politici" [FOTO E VIDEO]

Tutte le sigle metalmeccaniche unite per sollecitare investimenti e nuove produzioni. In corteo anche il sindaco Lo Russo, il governatore Cirio e altri rappresentanti di istituzioni e politica, ma senza bandiere

Torino fa la storia: in migliaia in piazza per chiedere che Mirafiori abbia un futuro

Torino fa la storia: in migliaia in piazza per chiedere che Mirafiori abbia un futuro

Torino si prepara a scrivere una pagina di storia. Dalle prime ore di questa mattina infatti migliaia di persone si stanno raccogliendo tra Porta Susa e piazza Statuto, per dare corpo alla manifestazione a sostegno dello stabilimento di Mirafiori e della produzione di Stellantis a Torino e in tutta Italia.

A fare storia, oltre alla presenza di cittadini e istituzioni (c'è anche la politica, cui è stato chiesto però di rimanere in forma privata, senza bandiere), è la spinta di tutti i sindacati metalmeccanici, unitari: Fim, Fiom, Uilm, Uglm, Fismic e associazione quadri.

Operai no prigionieri politici

"Gli operai di Torino non devono essere tenuti da Tavares come prigionieri politici nella trattativa con il governo", attacca Giorgio Airaudo, segretario generale di Cgil Piemonte. E Michele De Palma, segretario nazionale di Fiom aggiunge: "Serve dignità  e rispetto per uno stabilimento e per tanti lavoratori. Questa città si sta identificando nella sua storia, ma questo non vuol dire che l'auto rappresenti solo il passato".

Mirafiori, ma anche tutta Italia

"Giornata storica perché siamo tornati a Torino - dice Rocco Palombella, segretario generale Uilm - e rappresenta la ripartenza di una vertenza che inizia qui, ma vale per tutta Italia. La loro linea è uguale ovunque e gli effetti si vedono ora chiaramente. Solo business senza alcuna considerazione della socialità".

"Non vogliamo che sia solo di Torino, ma di tutti i lavoratori di Stellantis". E Gianni Cortese, segretario piemontese aggiunge: "In Piemonte abbiamo 58mila lavoratori dell'indotto e quel che fa Stellantis ha effetti su molte altre realtà".

Reazione di una città in crisi

La manifestazione di oggi è la grande reazione della città alla crisi che sta vivendo. Come già successo in passato, Torino dà il meglio di sé nei momenti di difficoltà, dando prova di grande unità e coesione. Questa battaglia comune per il futuro di Mirafiori e di tutta l’industria dell’auto, che lega tra loro mondi diversi, è una battaglia di tutti come dimostra la straordinaria partecipazione di lavoratori, imprenditori, istituzioni, corpi sociali, personaggi della cultura e dello spettacolo, studenti e semplici cittadini. Insieme si può lottare e sconfiggere il declino":dicono i segretari generali di Cisl Torino e Piemonte, Domenico Lo Bianco e Luca Caretti.

Difendere diritti, tutti uniti

"Uno sciopero unitario, perché sappiamo bene che oggi più che mai è fondamentale essere realmente uniti e determinati nel difendere i nostri diritti e il nostro settore. Questo sciopero non è solo per Mirafiori Stellantis, ma per tutto il comparto dell'automotive e per l'intera economia di Torino", dichiara Sara Rinaudo, vicesegretario generale Fismic Confsal.

 

"Unito un'intera città"

Siamo tantissimi presenti, sindacati, istituzioni e studenti in piazza a Torino per chiedere il rilancio dell'automotive e di Mirafiori in una giornata storica allo sciopero generale di otto ore, proclamato da tutti i sindacati metalmeccanici e per la prima volta insieme dopo quindici anni: tutte le sigle sindacali metalmeccaniche, forte è il grido dell’UglM al corteo degli operai e degli impiegati di Mirafiori, che da piazza Statuto fino a piazza Castello, abbiamo unito in una marcia la città intera, nel segno dell’auto e di quella tradizione industriale che a tanti sembra sfuggire di mano ed è sempre più impalpabile”, ha commentato il segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera.

"Fatto quanto promesso, ma può non bastare"

Presente anche il sindaco, Stefano Lo Russo: "Ribadiamo la nostra adesione come amministrazione a questa manifestazione dei sindacati. Stellantis è parte integrante di questa città e il futuro passa dagli investimenti e quanto fatto in accordo fin qui è stato fatto. Ma rischia di non essere sufficiente. Serve però spirito costruttivo e mettere Stellantis nelle condizioni di aumentare la produzione, ma anche facilitare il ricambio generazionale". Altri produttori? "Dobbiamo promuovere l'eccellenza del nostro territorio, non abbiamo nulla da invidiare ad altri. Ci sono risorse pubbliche per sostenere automotive, non in ottica conflittuale. Il conflitto non fa bene a nessuno".

Cirio: "Scrivere una seconda puntata"

E il governatore Alberto Cirio aggiunge: "Anche noi chiediamo garanzie e rassicurazioni. Stiamo facendo un lavoro concreto che ha già portato alcuni risultati importanti. Bisogna aumentare la produzione e lo chiediamo in modo determinato, ma siamo pronti a fare la nostra parte. Bisogna scrivere una seconda puntata".

Non mancano malumori e contestazioni, nel corteo. Soprattutto nei confronti delle istituzioni. A Stefano Lo Russo, alcuni esponenti della Fiom di Torino hanno rivolto critiche per l'atteggiamento ritenuto troppo bonario nei confronti di Stellantis. Mentre all'indirizzo del governatore Cirio, una rappresentanza degli operai ex Embraco ha ricordato quel "Piano B" per la loro vertenza che non è mai arrivato.

Ore 10.35: il corteo è entrato in via Pietro Micca e sta procedendo con una certa calma verso piazza Castello.

Ore 10.50: "Siamo in 12 mila". Così Fim, Fiom e Uilm che hanno organizzato unitariamente lo sciopero a Torino a sostegno del rilancio produttivo di Mirafiori e di tutto il comparto automotive. L’annuncio mentre il corteo sta raggiungendo piazza Castello per i comizi conclusivi. Il colpo d'occhio dei tantissimi presenti è davvero notevole.

"La manifestazione di questa mattina contribuisce a riaccendere l'attenzione di tutta la città sul tema del lavoro in generale, partendo dalla vicenda Stellantis", sottolinea il direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro dell'arcidiocesi di Torino, Alessandro Svaluto Ferro, presente stamani alla manifestazione. "Viviamo una crisi che  riguarda non solo i lavoratori e le lavoratrici di Stellantis, ma tutta la città e - aggiunge Svaluto Ferro - la grande partecipazione alla manifestazione di questa mattina rappresenta una presa di consapevolezza importante, perché ha mostrato il coinvolgimento di tutto il territorio, compresa naturalmente la Chiesa torinese".

"Dobbiamo partire da questa mattinata - auspica il direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro - per ricostruire un dialogo fruttuoso con Stellantis, perché il rapporto con l'industria e il mondo dell'automotive in particolare è strategico per la nostra città. Non possiamo fare a meno di ragionare attorno al futuro di Mirafiori, al fatto che rimane uno stabilimento chiave produttivo per il settore automotive  italiano ed europeo. Servono risposte certe, concrete. Non possiamo più attendere, di attendismo si può anche morire".

PEZZO IN AGGIORNAMENTO

Massimiliano Sciullo e Francesco Capuano

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