Rafforzare la capacità di lavorazione in loco del legno, per aumentare le capacità produttive della filiera e renderla più competitiva a livello nazionale e internazionale. Sostenere la lavorazione artigianale del legno, patrimonio culturale che si tramanda di generazione in generazione. Aumentare la capacità di riuso e recupero del legname scartato, per favorire l’economia circolare.
Sono questi i tre obiettivi che si pone la legge sulla filiera del legno, proposta da Paolo Bongioanni (Fratelli d’Italia) e approvata dal Consiglio regionale nella giornata di oggi. Una proposta - ha spiegato il capogruppo di Fdi - nata dal confronto con il territorio, con le grandi segherie industriali e con il settore primario del legno: quello dei boscaioli.
“Solo il 15% del patrimonio boschivo del Piemonte, territorio occupato per il 34% da superficie boschiva, viene utilizzato a fini produttivi. Questo comporta un’importazione dell’80% del fabbisogno dall’estero. La proposta di legge approvata è volta a risolvere questa criticità” ha raccontato il consigliere regionale.
Le aziende coinvolte risultano essere 3.600, includendo il commercio, l’arredamento e il settore delle costruzioni.
“Ci siamo confrontati con enti locali, associazioni di categoria, con chi lavora nel legno e con il mondo dell’artigianato per avere un prodotto di sintesi che abbracciasse tutti e tre i settori. Quello primario, quello del taglio, che permetterà un aumento dell’utilizzo del legno piemontese; quello della lavorazione storica, del grande artigianato del legno dove abbiamo previsto un marchio di qualità e un percorso promozionale del prodotto; infine quello della lavorazione industriale per fini edili e per il discorso energetico, cruciale in questa stagione” ha spiegato Bongioanni. La legge prevede inoltre momenti di finanziamento per quanto riguarda la formazione e l’innovazione tecnologica.
“Crediamo di aver dato al Piemonte una legge importante, che andrà a impattare su 30.000 maestranze che dal settore primario a quello della lavorazione industriale, passando per l’artigianato, sono impegnati nella lavorazione del legno” ha concluso soddisfatto Bongioanni.
La legge prevede inoltre contributi alle aziende in cado di eventi naturali eccezionali che abbiano causato danni rilevanti al patrimonio arboricolo, per il quale sia stato dichiarato lo stato di calamità. La Regione si riserva di concedere contributi straordinari per le aziende danneggiate.