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Salute | 23 aprile 2023, 11:00

Sanità, per un torinese su tre sta peggiorando. Preoccupano liste d'attesa e carenza di personale

I risultati dello studio condotto da Unisalute e Nomisma: la maggioranza delle persone ha fiducia nel servizio pubblico, ma si lamentano lunghe attese e la carenza di medici e infermieri

medici e infermieri

Sanità pubblica, per un torinese su tre sta peggiorando

Per i torinesi la sanità pubblica resta un baluardo, con il 59% che dice di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale, e il 45% d’accordo nel definirlo ancora uno dei migliori al mondo.  In molti, però, non esitano a denunciarne l’attuale situazione di crisi, probabilmente aggravata dall’impatto della pandemia. A lanciare l’allarme è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, che insieme a Nomisma ha interrogato gli abitanti del capoluogo piemontese riguardo la loro opinione della sanità pubblica, messa a confronto con la sanità privata.

Servizio peggiorato negli ultimi 5 anni

Secondo il sondaggio, un torinese su tre (33%) ritiene che il Servizio sanitario nazionale sia peggiorato rispetto a 5 anni fa; molto più bassa la percentuale di chi lo trova migliorato (10%), mentre il 57% non ha notato un cambiamento né in positivo né in negativo. La valutazione della sanità privata risulta invece più stabile: in questo caso l’opinione di circa tre torinesi su quattro (74%) è rimasta invariata, con una quota leggermente maggiore che la giudica migliorata (15%) rispetto a peggiorata (11%).

Preoccupano le lunghe liste d'attesa

Il principale motivo di insoddisfazione, per quanto riguarda la sanità pubblica, sono i tempi di attesa: secondo il 75% si sono allungati, con un 38% che parla addirittura di un “forte aumento”. Il 55% degli intervistati lamenta inoltre un aumento dei costi, e quasi due su tre (62%) ritengono insufficiente il numero di medici e infermieri in servizio. Anche nel settore privato, comunque, c’è chi riscontra un allungamento dei tempi (35%), oltre a una crescita dei costi più evidente rispetto al servizio pubblico (70% ha percepito un aumento).

Chi ha scelto di rivolgersi al privato

Ma in base a quale criterio, allora, i torinesi scelgono di rivolgersi alla sanità pubblica o a quella privata? In realtà non ci sono sorprese: chi nell’ultimo anno ha effettuato visite o esami in strutture pubbliche, dice di averlo fatto principalmente per il costo ridotto della prestazione (55%), mentre chi si è rivolto a strutture private dà come motivazione soprattutto i tempi di attesa inferiori (71%). Nel complesso, il livello di soddisfazione è più alto per i servizi sanitari privati rispetto a quelli pubblici: nel primo caso si dice soddisfatto delle cure ricevute il 75% degli intervistati, nel secondo solo il 56%.

Questo non vuol dire che i torinesi non credano più nella sanità pubblica, anzi: come detto, la maggioranza (59%) dichiara di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale, e quasi uno su due (45%) lo ritiene ancora tra i migliori al mondo. Per ovviare alle lacune evidenziate, il campione intervistato da UniSalute concorda soprattutto su una maggior integrazione tra sanità pubblica e privata (59% è d’accordo) e su un più ampio ricorso a soluzioni tecnologiche per l’assistenza a distanza (53%).

redazione

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