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Economia e lavoro | 12 novembre 2022, 11:00

Effetto crisi sull'industria in Piemonte: raddoppiate le ore di cassa integrazione rispetto al pre-pandemia

Secondo gli studi della Uil la nostra regione è la seconda in Italia per ore richieste e Torino è al terzo posto tra i capoluoghi di provincia: nei primi nove mesi del 2022 aumento delle ore utilizzate del 93,4% rispetto al 2019

operaio in fabbrica con caschetto blu sotto il braccio

Boom di cassa integrazione in Piemonte rispetto al periodo pre Covid

Un aumento delle ore utilizzate di cassa integrazione del 93,4% nei primi nove mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019, quando la pandemia ancora non era all'orizzonte. E' boom di ammortizzatori sociali, nella nostra regione, che si conferma secondo i dati di Uil Piemonte al secondo posto in Italia per ore richieste, dietro la Lombardia, mentre Torino ѐ al terzo posto tra i capoluoghi di provincia: con 22.095.285 ore si piazza dietro Roma e Milano.

Oltre 40 milioni di ore utilizzate

I dati dicono che a livello regionale sono state richieste 32.336.798 ore di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga), in aumento del 60,1% e 7.766.199 ore dei fondi di solidarietà (Assegno di Integrazione Salariale e Fondi bilaterali, che coprono i lavoratori privi di strumenti di sostegno al reddito), in crescita del 1.342,2%. Complessivamente, quindi, sono state utilizzate 40.102.997 ore di ammortizzatori sociali (+93,4%). Un incremento decisamente superiore a quello registrato a livello nazionale, dove con 463.149.868 ore autorizzate l'aumento è stato del 67,6%.

Le province piemontesi, considerando solo le ore di cassa integrazione, hanno fatto registrare il seguente andamento: Asti +143%, Cuneo +137%, Biella +103,9%, Torino +62,7%, Alessandria +26,8%, Verbania +26,8%, Vercelli +0,5%, Novara -31%. 

"I problemi si sono aggravati, servono investimenti e politiche attive"

Abbiamo messo a confronto i primi nove mesi del 2022 con lo stesso periodo del 2019 perché la pandemia ha comportato un utilizzo eccezionale degli ammortizzatori sociali, pertanto preferiamo ritornare a una certa normalità - commenta il segretario generale di Uil Piemonte, Gianni Cortese -. I dati confermano la situazione di profonda difficoltà in cui versa il tessuto economico e produttivo del nostro territorio, con ricadute evidenti rispetto al nostro obiettivo di garantire un’occupazione stabile, ponendo un argine alla diffusa precarietà. Ѐ evidente che i problemi sono aggravati dalle difficoltà di far incontrare domanda e offerta di lavoro, per cui riteniamo molto importante incrementare gli investimenti nelle politiche attive”.

Massimiliano Sciullo

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