La sua esperienza decennale nelle istituzioni e i progetti di valorizzazione territoriale in cui è stato impegnato, in particolare quelli rivolti alla viticoltura eroica sui terrazzamenti, hanno valso al sindaco di Pomaretto, Danilo Breusa, la nomina a nuovo presidente della Scuola Malva-Arnaldi di Bibiana. Nei giorni scorsi è stato infatti rinnovato il direttivo dell’ente di via San Vicenzo, che a novembre dello scorso anno è diventato fondazione. Carlo Bruno è stato confermato vicepresidente e i consiglieri sono Lisa Bertotto e Dario Bricco, nominati dal Comune di Bibiana; Luca Ciardossin e Ilario Manfredini dal Comune di Pinerolo; Fabrizio Galliati dalla Camera di Commercio; Guido Oitana dall’Unione Agricoltori; Paolo Viotti dalla Consulta degli Enti Sostenitori.
È proprio la Consulta ad aver nominato anche il nuovo presidente che non nasconde l’apprensione per il suo ruolo alla Malva-Arnaldi: “Sono un po’ preoccupato perché Dario Martina, che mi ha preceduto, è un grande tecnico e visionario, sono però certo che continuerà ad aiutarci all’interno del comitato scientifico”. Breusa rivela che ha accettato la nomina perché è grato alla Scuola per il supporto dato alle attività svolte a Pomaretto, soprattutto per quelle rivolte alla microvinificazione. “Inoltre, la certezza di poter contare sui dipendenti e consulenti della Scuola, che sono preparati e capaci, mi dà una certa tranquillità” aggiunge.
Il nuovo presidente individua le sfide per il prossimo futuro: “È un momento delicato, perché i cambiamenti climatici stanno determinando i loro effetti nell’agricoltura, dovranno essere fatte scelte oculate e condivise. Inoltre, lavoreremo molto con i fondi europei, per questo dovremo essere originali nella presentazione dei bandi e quindi in grado di elaborare idee innovative”.
Oltre a lavorare sui settori dove la Scuola è un punto di riferimento affermato come quello vitivinicolo e quello della frutticoltura, Breusa conta di dare impulso al settore caseario: “Molto si può ancora fare sulla promozione della qualità del formaggio”. Sul progetto di una toma per la Val Pellice, la Malva-Arnaldi lavora dal 2020.
Per il nuovo presidente la chiave di volta per il futuro della Scuola sarà: “Contribuire ad offrire con innovazione i prodotti radicati sul territorio, perché ciò che la gente cerca è proprio qualcosa in grado di parlare del posto in cui è stato prodotto”.